Grande casata normanna, discendente da una famiglia di
piccoli feudatari di Hauteville-le Guichard, nell'attuale dipartimento francese
della Manica. Cinque dei numerosi figli del capostipite,
Tancredi (X-XI
sec.), lasciarono la casa paterna per cercare fortuna all'estero e, grazie anche
a una situazione politica assai confusa, si stabilirono in Puglia e divennero
signori in pochi anni di tutta l'Italia meridionale e della Sicilia.
Combatterono contro i Bizantini, distinguendosi per il loro valore, e ne
ottennero i territori di Ascoli Satriano e Venosa, che vennero costituiti in
Contea di Puglia nel 1042 e affidati a
Guglielmo, detto Braccio di Ferro.
Alla sua morte, gli succedette il fratello
Drogone che ottenne
dall'imperatore Enrico III l'investitura imperiale della Contea. I territori
furono ampliati con le conquiste di
Roberto il Guiscardo, che aveva
usurpato il potere ai nipoti; la Contea fu trasformata in Ducato di Puglia e
Calabria (1059), e Roberto il Guiscardo si dichiarò vassallo di papa
Niccolò II. Successivamente, in seguito alla conquista della Sicilia da
parte di
Ruggero I, fu costituito il Regno di Sicilia (1130) sotto la
sovranità di
Ruggero II e dei suoi successori:
Guglielmo I il
Malo e
Guglielmo II il Buono. Morto quest'ultimo senza eredi nel
1189, la corona passò a
Tancredi, figlio naturale di Ruggero, duca
di Puglia, che dovette difenderla contro i rivali: Enrico VI di Svevia, marito
di Costanza, figlia di Ruggero II, e Riccardo Cuor di Leone, cognato di
Guglielmo II. La lotta si trascinò a lungo, soprattutto con Enrico VI.
Tancredi riuscì infine a prevalere, ma morì prematuramente nel
1194, lasciando un figlio giovanissimo che fu incoronato col nome di
Guglielmo III. Su di lui le mire di Enrico VI ebbero facilmente il
sopravvento e nel 1198 Guglielmo III morì prigioniero in Germania. Con
lui si estinse il ramo principale degli
A. (un figlio di Roberto il
Guiscardo aveva invece fondato il Principato di Antiochia), mentre l'Italia
meridionale e la Sicilia passavano alla dinastia tedesca degli
Hohenstaufen.