Struttura, generalmente elevata dal suolo, costruita per
celebrarvi riti religiosi. Nella Chiesa cattolica, tavola sulla quale il
sacerdote celebra la mensa eucaristica. || Per estens. - La fede, la Chiesa.
• Rel. - Le forme degli
a. furono
differenti, in epoca antica, a seconda delle cerimonie a cui erano destinati: se
il sacrificio era inteso come pasto sacro, la forma era quella di mensa; se la
vittima sacrificata veniva arsa, l'
a. assumeva l'aspetto di un focolare;
se le offerte erano semplicemente deposte, era sufficiente un qualsiasi tipo di
rialzo. Nei primi secoli dell'epoca cristiana, l'
a. fu sentito come
simbolo di Cristo; per questo motivo ogni chiesa, in segno di unità con
la Chiesa universale, doveva avere un solo
a.: la presenza di un secondo
a. era indice di scisma. Nelle basiliche di S. Maria degli Angeli
(Assisi) e S. Giovanni, S. Pietro, S. Maria Maggiore, S. Paolo, S. Lorenzo al
Verano (Roma), l'
a. maggiore è detto
papale, perché
solo il papa ha diritto di celebrarvi la messa. Mentre la tipologia
dell'
a. delle chiese protestanti è in tutto simile a quella
cattolica, l'
a. del rito bizantino, quadrato, è situato in mezzo
alla chiesa ed è isolato per mezzo dell'iconostasi.
• Arte - Nell'antichità più
remota, la forma privilegiata dell'
a. fu quella di mensa rialzata,
circolare o quadrata: rientrano in tale tipologia gli
hotep egiziani
(collocati nelle tombe o davanti a statue di divinità), gli
a.
dell'Asia Minore (dove si costruirono spesso
a. di grandi dimensioni, ai
quali si arrivava attraverso una lunga serie di gradini), gli
a. dei
Babilonesi e quelli dei popoli iranici. Mentre in epoca micenea l'
a. per
il culto privato era spesso in argilla ed era posto nella parte centrale della
casa, i Greci dell'età classica eressero differenti tipi di
a. per
le libagioni, per i sacrifizi, per i doni V. ARA), di regola innalzati davanti al tempio. Solo in Sicilia, nella Magna
Grecia, a Olimpia e a Delo (il celebre
a. di Apollo fatto con le corna di
animali uccisi da Artemide) gli
a. furono posti all'interno del tempio.
Tipica dell'età ellenistica, in cui furono innalzati
a. anche in
onore di principi divinizzati o in memoria di defunti, fu l'interpretazione in
chiave monumentale: l'
a. si arricchì di piattaforme, colonne,
gradinate, assumendo l'aspetto di un vero monumento architettonico. L'
a.
romano deriva da quello greco: arricchito di decorazioni quali fregi, simboli
sacri e teste di animali, esso era posto di solito nell'atrio, ma se ne sono
trovate tracce anche agli incroci delle strade e in altri luoghi pubblici. I
primi cristiani adottarono
a. molto semplici, costituiti spesso da una
sola tavola di legno: soltanto con l'erezione delle prime grandi basiliche essi
si trasformarono in strutture stabili, al centro del presbiterio, pur con la
possibilità di diverse forme (a mensa, a cofano, a sarcofago, a blocco).
In piena epoca cristiana, Sisto II volle gli
a. volti a Oriente, e per
sei secoli nelle chiese cristiane esistette un solo
a., quello chiamato
ora
a. maggiore. Fino al periodo romanico, l'
a. fu spesso
sormontato dal ciborio, cioè da un baldacchino di marmo. Durante il
Rinascimento, fu arricchito dalle sculture di grandi artisti quali Donatello, e
successivamente il Barocco e il Rococò lo assorbirono in strutture
architettoniche molto complesse, composte di numerosi motivi ornamentali
(colonne tortili, volute, statue di varie dimensioni, ecc.). Ora le chiese
cattoliche hanno diversi
a., sui quali i sacerdoti celebrano le "messe
basse": durante il secolo scorso essi sono tornati a forme più semplici e
classiche, mentre nel corso degli ultimi decenni hanno subito un radicale
rinnovamento parallelamente alle esperienze e alle trasformazioni in campo
architettonico e scultoreo (utilizzo di nuovi materiali, giochi di pieni e
vuoti, vicinanze con la scultura cubista, ecc.). Dopo il Concilio Vaticano II
(1964), che ha ripristinato definitivamente l'uso di rivolgere l'
a. verso
il popolo, a guisa di mensa comunitaria, la tendenza sembra essere quella di un
netto ritorno alla originaria semplicità di forme. ||
A. della
patria: in Francia, ara sulla quale, a partire dal 1792, venivano celebrate
le cerimonie della religione rivoluzionaria. Sorgeva in tutte le piazze
francesi, ma fu soppresso sotto il Consolato. In Italia, la parte centrale del
monumento romano a Vittorio Emanuele II, sotto il quale sono conservati i resti
del Milite Ignoto. • Arch. - Muro costituito da
refrattario che, posto davanti a un forno, consente alle fiamme del focolare di
distribuirsi in modo uniforme.