Uomo politico italiano. Cronista del quotidiano romano "Il
Tevere" dal 1932 e segretario di redazione della rivista "Difesa della razza",
dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 appoggiò la Repubblica di
Salò e divenne capo di gabinetto del ministro della Cultura popolare. Fu
tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano (1946), divenendone il primo
segretario (1947-50) e il leader della corrente rivoluzionaria. Nel 1948 fu
eletto deputato. Eletto nuovamente segretario dell'MSI nel 1969, ne curò
la riorganizzazione e la fusione con i monarchici (1972) nell'MSI-Destra
Nazionale. Dopo l'insuccesso elettorale del giugno 1976 e la scissione della
corrente di Democrazia Nazionale si adoperò attivamente per creare un
movimento di destra a livello europeo. Dissoltasi Democrazia Nazionale, si
preoccupò di rafforzare la sua posizione personale e colse un successo
significativo nelle elezioni del 1979. Al congresso di Sorrento del 1987, la
carica di segretario nazionale dell'MSI passò a Gianfranco Fini, mentre
A. venne insignito della carica onorifica di presidente del partito. Tra
i suoi scritti ricordiamo:
Autobiografia di un "fucilatore" (1973)
(Salsomaggiore 1914 - Roma 1988).
Giorgio Almirante