Biol. - Attributo dei geni che si riferiscono al medesimo
carattere distintivo e che hanno la stessa localizzazione nei cromosomi
(
locus del gene). In tutte le cellule somatiche esistono coppie di
alleli - così si chiamano, anche, i geni
a. - ugualmente
ripartiti nei cromosomi omologhi; quando gli alleli di una determinata coppia
danno luogo a identici caratteri, l'organismo che li possiede si dice
omozigote; sarà, invece,
eterozigote se i caratteri
determinati sono diversi. Due geni
a. provengono rispettivamente dalla
linea paterna e da quella materna. È grazie alla modificazione degli
alleli, causata da mutazioni, che si verificano le variazioni ereditarie del
carattere. Negli organismi eterozigoti l'allele dominante è quello che ha
il sopravvento sull'allele recessivo imponendo la propria azione e annullando
quella dell'altro allele. Il termine allele può anche esser riferito ai
caratteri funzionali o morfologici antagonistici, derivanti da mutazione, che
nella discendenza ibrida si comportano seguendo la prima
Legge di Mendel
o
Legge dell'uniformità. • Chim. -
Si dice
a. quel composto che si separa per primo in una soluzione formata
da 2 isomeri.