Alleanza conclusa il 20 maggio 1882 a Vienna tra Germania,
Monarchia austro-ungarica e Regno d'Italia. Stabiliva l'intervento tedesco a
favore dell'Italia o quello italiano a favore della Germania in caso di attacco
francese; l'intervento degli Stati contraenti in caso di attacco di due o
più grandi potenze a uno degli Paesi firmatari; la neutralità
degli alleati nel caso che uno degli Stati si fosse trovato impegnato in una
guerra in condizioni diverse da quelle previste dall'alleanza. In occasione
della sua scadenza nel 1887, venne in parte trasformata a vantaggio dell'Italia:
rispetto al testo del 1882 venne infatti aggiunto un trattato bilaterale
italo-tedesco, che impegnava la Germania a difendere lo status quo in Africa
settentrionale, e un secondo trattato bilaterale italo-austro-ungarico con il
quale venne fissato un criterio di spartizione in prospettiva di future
conquiste territoriali nella zona balcanica e adriatica. Rinnovata fino al 1914,
l'alleanza fu rotta il 3 maggio 1915 dal Governo di Roma. In quell'occasione
l'Austria fu accusata di non aver osservato le clausole del trattato che le
imponevano consultazioni e compensi in caso di mutamenti dello status quo nei
Balcani (occupazione austriaca di una parte del territorio serbo).
"La triplice alleanza" di Franco Valsecchi