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Alfieri, Benedetto.

Architetto italiano. Educato presso i Gesuiti, a Roma, continuò poi i propri studi a Torino dove, dal 1722, frequentò il Collegio dei Nobili. Qui conseguì la laurea in Giurisprudenza mentre, contemporaneamente, studiava architettura come autodidatta. Ad Alessandria fece costruire un palazzo per il marchese Tommaso Ghilini, suo zio, e si dedicò anche a lavori per la corte sabauda grazie, probabilmente, all'appoggio di Juvara. Svolse la sua attività prevalentemente a Torino, città nella quale, su incarico di Carlo Emanuele III, completò la costruzione del Teatro Regio, nel 1736, e decorò gli interni del Palazzo Reale. Tre anni dopo, nel 1739, A. fu nominato da Carlo Emanuele "primo architetto civile del re di Sardegna". A Torino si occupò anche del rifacimento di interni (Palazzo Reale e Palazzo Isnardi di Caraglio, nel 1739). Si dedicò poi ai palazzi Chiablese (1736-40), Asinari di San Marzano (1741), Morozzo della Rocca (1748), e al Palazzo del Senato (1741-48), di cui fece costruire l'ala meridionale. Suoi studi riguardarono invece il duomo di Torino, Palazzo Madama, la palazzina Stupinigi, il castello di Chambéry. La costruzione del duomo di Carignano proseguì dal 1757 al 1771, ormai a morte avvenuta dell'architetto. L'opera risultò particolarmente originale per la pianta a ventaglio e la facciata concava senza ornamenti e per la presenza del modello guariniano. Di A. furono anche il palazzo Ottolenghi ad Asti; il Palazzo Sormani a Milano; la facciata del duomo di Vercelli. Anche l'urbanistica fu un campo in cui si cimentò A.: suoi furono il progetto di una piazza fra via Milano e via Garibaldi, a Torino (1756); e il progetto di riassetto generale di Vercelli (1761) (Roma 1700 - Torino 1767).