Filosofo inglese di origine australiana. Iniziò gli
studi a Melbourne, trasferendosi poi in Inghilterra, dove frequentò i
corsi di Filosofia a Oxford. Professore a Oxford e a Manchester, presidente
dell'Aristotelian Society, ricevette riconoscimenti da parte di diverse
università. Il pensiero di
A. è compendiato, nella sua
essenza, nell'opera
Space, Time and Deity (1920). Lo spazio viene
rappresentato come generatore di differenti livelli di organizzazione della
materia, della vita e delle attività spirituali; ogni livello presuppone
i precedenti e tende a quello superiore; il livello più alto è
quello della divinità, verso il quale tende l'insieme dell'ordine del
cosmo. Il tempo è il presupposto del divenire, è intrinseco al
divenire della materia, che a sua volta trae origine dallo spazio. L'uomo
è il risultante del rapporto dinamico tra spazio (corpo) e tempo (spirito
dell'individuo). Negli ultimi anni
A. rivolse i suoi interessi agli studi
di estetica. In
Beauty and Other Progress (1933) descrisse l'arte come un
processo di passaggio a forme costruttive, partendo da un impulso di carattere
contemplativo. Nel 1939 vennero pubblicati, a cura di John Laird, alcuni suoi
scritti e lettere su vari argomenti (Sydney 1859 - Manchester
1938).