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Alessandro III Aleksandrovič.

Zar di Russia. Figlio secondogenito di Alessandro II, fu chiamato improvvisamente al trono alla morte violenta del padre (1881). Depositario di una concezione autoritaria del potere, adottò misure severissime per soffocare l'opposizione rivoluzionaria che serpeggiava nel Paese. La riorganizzazione della Russia secondo le vecchie tradizioni portò, oltre alla riconferma dei privilegi dei ceti nobiliari e latifondisti, anche alla limitazione di potere degli organi di governo locale, accentrando tutto il potere nelle mani di funzionari direttamente legati al ministro dell'interno. Severe limitazioni di espressione furono imposte alle comunità ebraiche e anche alle varie etnie sottomesse all'Impero, tra cui Polacchi, Finlandesi e Baltici. Durante il regno di A. fu intrapresa la costruzione della ferrovia transiberiana, che doveva consolidare l'influenza russa nei territori orientali. Per quanto riguarda la politica estera, dopo la caduta di Bismarck (1890) A. prese gradualmente le distanze dalla Triplice alleanza. Intrecciò quindi nuovi rapporti con la Francia, sanciti nel 1891 e nel 1893-94 da trattati, che portarono netti miglioramenti anche nelle relazioni commerciali delle due potenze (Pietroburgo 1845 - Livadija, Crimea 1894).