Poeta e romanziere inglese. Appartenente al gruppo degli
imagisti, ne ha accentuato la tendenza ellenizzante e sviluppato l'elemento
parnassiano. L'esperienza della prima guerra mondiale ha segnato per
A.
l'inizio di una crisi che lo ha condotto, dal sogno e dalla contemplazione di un
passato tanto immobile quanto mitico, all'esame, spesso severo, della
realtà contemporanea. Dal poemetto allegorico
Un folle nella
foresta (1924) lo scrittore è passato così, dopo l'abbandono
della tecnica poetica, al romanzo, adottato come strumento espressivo più
consono ai nuovi interessi:
Morte di un eroe (1930);
La figlia del
colonnello (1931);
Tutti gli uomini sono nemici (1933);
Le donne
devono lavorare (1934). Autore di biografie (interessanti quelle di Voltaire
del 1926, di Wellington del 1946 e quella, molto polemica, di T.E. Lawrence
pubblicata nel 1954),
A. ha scritto anche saggi critici e ha tradotto
Boccaccio e opere italiane dei secc. XV e XVI (Portsmouth 1892 - Sury-en-Vaux
1962).