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Aldington, Richard.

Poeta e romanziere inglese. Appartenente al gruppo degli imagisti, ne ha accentuato la tendenza ellenizzante e sviluppato l'elemento parnassiano. L'esperienza della prima guerra mondiale ha segnato per A. l'inizio di una crisi che lo ha condotto, dal sogno e dalla contemplazione di un passato tanto immobile quanto mitico, all'esame, spesso severo, della realtà contemporanea. Dal poemetto allegorico Un folle nella foresta (1924) lo scrittore è passato così, dopo l'abbandono della tecnica poetica, al romanzo, adottato come strumento espressivo più consono ai nuovi interessi: Morte di un eroe (1930); La figlia del colonnello (1931); Tutti gli uomini sono nemici (1933); Le donne devono lavorare (1934). Autore di biografie (interessanti quelle di Voltaire del 1926, di Wellington del 1946 e quella, molto polemica, di T.E. Lawrence pubblicata nel 1954), A. ha scritto anche saggi critici e ha tradotto Boccaccio e opere italiane dei secc. XV e XVI (Portsmouth 1892 - Sury-en-Vaux 1962).