Giornalista e uomo politico italiano. Laureatosi in Legge a
Torino, nel 1896 entrò al "Corriere della Sera", assumendo la carica di
direttore del quotidiano milanese nel 1900. In collaborazione con il fratello
Alberto, diede una nuova impostazione al giornale, ispirandosi al modello
inglese del "Times". Liberale conservatore, criticò aspramente, dalle
pagine del "Corriere", la politica di G. Giolitti, accusandolo di aver abbassato
il tono morale della vita pubblica e di aver rivolto scarsa attenzione ai
problemi del Mezzogiorno. Nominato senatore del Regno d'Italia nel 1914, fu
convinto interventista durante la prima guerra mondiale, appoggiando A. Salandra
e S. Sonnino. Costretto ad abbandonare la direzione del "Corriere della Sera"
nel 1925, in quanto oppositore del regime fascista, si ritirò a vita
privata, dedicandosi agli studi storici. Fra le sue opere si ricordano:
Le
origini della guerra del 1914 (1943, postumo),
Venti anni di vita
politica (1950-52, postumo) (Ancona 1871 - Roma 1941).