Abate di Montecassino. Di nobile famiglia borgognona,
fratello di Aiglerio arcivescovo di Napoli, entrò da giovane tra i
Benedettini dell'abbazia di Savigny, presso Lione. Per i suoi buoni rapporti con
Carlo d'Angiò, papa Urbano IV lo nominò (1263) abate di
Montecassino, monastero che costituiva un importante punto d'appoggio alle porte
del Regno di Napoli.
A. si dedicò alla restaurazione della celebre
abbazia, allora in fase di decadenza, ripopolandola di monaci e facendo rivivere
tutti i diritti feudali di cui godeva. La sua opera nell'abbazia si
dedicò anche al consolidamento della disciplina della vita monacale ed
è testimoniata dagli scritti
In Regulam sancti Benedicti expositio
e
Speculum monachorum. Ebbe dal papa vari e delicati incarichi
diplomatici, anche fuori dell'Italia; tra l'altro, trattò a
Costantinopoli la riunione delle Chiese (Lione 1216 - Montecassino
1282).