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Agca, Mehemet Ali.

Terrorista turco. Fanatico invasato, aderì all'organizzazione di estrema destra Lupi Grigi e nel 1979 uccise Abdi Ipekci, giornalista e direttore del quotidiano liberale "Milliyet". Per questo omicidio fu condannato a morte; la pena, ridotta poi a dieci anni, non venne scontata, poiché dopo pochi mesi riuscì a evadere dal carcere di massima sicurezza di Kartel Maltepe. Il 13 maggio 1981 compì un attentato nei confronti del papa Giovanni Paolo II, ferendolo mentre impartiva la benedizione ai fedeli affollati in piazza San Pietro a Roma. Arrestato e processato, fu condannato all'ergastolo dai giudici della Corte d'Assise in base alle risultanze processuali che chiarirono, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa (tesa a presentare A. come un fanatico religioso), che l'attentato venne preparato da un'organizzazione eversiva. Nel 1982 A. cambiò la sua versione difensiva e parlò di una pista bulgara che avrebbe collegato i servizi segreti della Bulgaria all'attentato al pontefice. Dopo aver scontato quasi 20 anni di carcere in Italia per il tentato assassinio del papa, in seguito al perdono di Giovanni Paolo II e alla grazia concessa dal presidente della Repubblica Ciampi nel 2000, A. fu estradato e tornò a Istanbul. Rinchiuso in un carcere di massima sicurezza per scontare i dieci anni per l'assassinio del giornalista Ipekci, nel 2006 fu scarcerato grazie a un'amnistia e alla buona condotta. Dopo poco la Corte di Cassazione, su appello del ministro della Giustizia turco, decise per il suo ritorno in carcere (n. Yesiltepe, Malatya 1958).