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Acmeismo.

Movimento letterario russo sorto alla vigilia della prima guerra mondiale. Definito anche adamismo per l'attenzione concessa più alla realtà naturale che a quella sociale, fu circoscritto all'ambito poetico e si contrappose al Simbolismo. All'indeterminatezza di quest'ultimo, che trascurava la realtà del mondo fisico in favore dei realiora di un altro mondo, sostituiva una rinnovata adesione al visibile, al tangibile, alla bellezza della natura, ma anche alla sua eventuale difformità e crudeltà. Sul piano formale l'A. perseguiva l'acme, cioè la sommità, la perfezione del verso come del lessico, la chiarezza di pensiero, la lucidità espressiva. Veniva inoltre ribadita la piena autonomia dell'arte, slegata da qualsiasi utilità o finalità esterna. All'interno del movimento convissero, tuttavia, ispirazioni e tematiche assai differenti fra loro, dal vitalismo estetizzante, alla rielaborazione di temi della mitologia slava, a un realismo anche abbastanza crudo, uniti però dalla volontà di proposte alternative al misticismo, al sentimentalismo, alla convenzionalità di tanta parte del Simbolismo russo. Il manifesto programmatico dell'A., pubblicato nel 1913 sulla rivista "Apollon", fu elaborato da N. Gumilëv e S. Gorodeckij. Altri esponenti furono A. Achmatova, M. Kuzmin, G. Ivanov. L'A. non riuscì a tenere il passo con gli avvenimenti connessi alla rivoluzione, per l'inadeguatezza delle sue componenti ideologiche, tuttavia rappresentò una tappa essenziale nella storia artistica russa, come rifiuto dell'orizzonte simbolista e come preparatorio al complesso capitolo della letteratura dell'emigrazione.