Medico e filosofo italiano. Professore all'università
di Bologna e Padova, fu un aristotelico seguace dell'interpretazione averroista,
secondo l'indirizzo di Sigieri di Brabante. Nelle sue opere filosofiche,
però, fra cui ricordiamo i
Quodlibeta de intelligentiis e il
De
elementis, si discostò dalle posizioni averroiste riguardo argomenti
significativi come l'unità dell'intelletto, che riteneva invece forma
dell'individualità di ogni uomo, o la conciliazione fra la libertà
creatrice di Dio e l'eternità della materia. Come anatomista compì
numerosi studi, mettendo in dubbio la validità di Galeno fino ad allora
indiscutibile, e aprendo la via a nuove tecniche di indagine. Fu il primo a
descrivere l'incudine e il martello dell'orecchio e a dare informazioni utili
alla conoscenza degli apparati urinario e digerente. La sua
Opera omnia
fu edita a Venezia nel 1545 (Bologna 1463-1512).