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Accorsi, Stefano.

Attore italiano. Conseguita la maturità scientifica, esordì sul grande schermo nel 1992 con Fratelli e sorelle di Pupi Avati, con cui vinse l'Oscar dei giovani come miglior attore esordiente. Questa prima esperienza cinematografica lo spinse a iscriversi alla Scuola di Teatro di Bologna, dove si diplomò nel 1993. Entrato successivamente nella Compagnia del Teatro Stabile dell'Arena del Sole di Bologna, recitò in numerosi spettacoli del repertorio classico, da Goldoni a Pirandello. La popolarità giunse nel 1994 grazie allo spot pubblicitario del gelato Maxibon. Chiamato nel 1995 da Enza Negroni a interpretare un giovane liceale alle prese con i conflitti adolescenziali e le prime delusioni nel film Jack Frusciante è uscito dal gruppo, tratto dall'omonimo romanzo di Enrico Brizzi, A. lavorò successivamente in pellicole incentrate sul tema del disagio giovanile. Confermò questa tendenza con La mia generazione (1996) di Wilma Labate; Vesna va veloce (1996) di Carlo Mazzacurati; I piccoli maestri (1997) di Daniele Luchetti; Radiofreccia (1998) di Luciano Ligabue, con cui ottenne il David di Donatello, il Premio Amidei e il Ciak d'Oro come miglior attore protagonista; Più leggero non basta (1998) di Elisabetta Lodoli; Ormai è fatta! (1998) di Enzo Monteleone; Un uomo perbene (1999) di Maurizio Zaccaro, sulla vicenda del caso Tortora; Capitani d'aprile (2000) di Maria De Medeiros, sull'insurrezione portoghese del 1974. Grazie alle pellicole interpretate nel corso del 2000 (L'ultimo bacio di Gabriele Muccino, sulla condizione degli insoddisfatti trentenni di oggi; La stanza del figlio di Nanni Moretti, dove incarna il paziente nevrastenico di Moretti psicanalista; Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek, nel ruolo dell'omosessuale, con cui vinse il Nastro d'Argento, il Globo d'Oro assegnato dalla stampa estera in Italia e il Ciak d'Oro), A. si confermò uno degli attori di maggior talento della nuova generazione di artisti italiani. Lavorò quindi in Santa Maradona (2001) di Marco Ponti; Un viaggio chiamato amore (2001) di Michele Placido, in cui vestì i panni del poeta Dino Campana, aggiudicandosi la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla Mostra di Venezia; L'amore ritrovato (2004) di Carlo Mazzacurati; Ovunque sei (2004) e Romanzo criminale (2005) di Michele Placido; Provincia meccanica (2005) di Stefano Mordini; Saturno contro (2007) di Ferzan Ozpetek (n. Bologna 1971).