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Acceleratore.

Mecc. - Dispositivo dei motori a combustione interna che, variando l'afflusso di combustibile, fa variare la potenza e di conseguenza la velocità del veicolo su cui è montato. Negli autoveicoli è costituito da un leveraggio che, comandato da un pedale, varia la posizione della farfalla del carburatore (nei motori a carburazione) o del pistoncino della pompa d'iniezione (nei motori Diesel o a iniezione). Nelle moto il comando è manuale e posto sul manubrio (manopola del gas) e va ad azionare come nelle auto o la farfalla del carburatore o la pompa d'iniezione, oramai diffusa anche nei motocicli. • Econ. - Coefficiente che misura l'ammontare di nuovi investimenti resi necessari da un dato incremento di reddito. • Chim. - Composto che rende più veloce una determinata reazione. • Elettr. - Elettrodo a potenziale positivo rispetto al catodo, la cui funzione consiste nell'accelerare gli elettroni da questo emessi. • Fis. - A. di particelle: macchina che, per mezzo di opportuni campi elettrici, o elettrici e magnetici, imprime a particelle subatomiche o ad atomi elettricamente carichi (cioè ioni) una velocità e quindi un'energia elevata. Comunemente, vengono accelerati elettroni, positoni o protoni; in alcune macchine possono essere accelerate anche particelle più pesanti, quali elioni (o particelle alfa) e ioni di diversi elementi, anche pesanti come l'uranio. In tutti i casi, il funzionamento di queste macchine richiede che le particelle da accelerare siano elettricamente cariche di segno positivo o di segno negativo; non si possono infatti accelerare particelle elettricamente neutre (come fotoni o neutroni), in quanto l'accelerazione viene impressa alle particelle per interazione fra la loro carica e un campo elettrico (o elettrico e magnetico) opportunamente generato. Particelle di natura diversa possono però essere prodotte indirizzando il fascio di particelle accelerate su un pezzo di materiale opportuno (di solito un metallo); questo materiale viene detto bersaglio e può essere sia interno alla macchina sia esterno. Molto interessante si rivela l'analisi dei risultati di un bombardamento del bersaglio: essa, infatti, può fornire utili informazioni sulla struttura dei nuclei, sul meccanismo delle reazioni nucleari e sulle proprietà delle particelle elementari. Inoltre, si possono anche ottenere dati importanti per la progettazione di reattori nucleari. Nella descrizione di queste macchine, più che parlare della velocità raggiunta dalle particelle, è d'uso parlare della energia ad esse comunicata. Quest'ultima è legata alla velocità per mezzo della formula:

C:\#transit\CONVERT\alfabetica\volume 1\ACCADI00.wmf

ove E è l'energia cinetica della particella, v è la sua velocità e m è la sua massa. Esistono diversi tipi di a., e precisamente: a. elettrostatici, a. circolari e a. lineari. ║ A. elettrostatici: l'azione accelerante è originata dall'intensa tensione continua esistente tra sorgente e tubo a. e la traiettoria delle particelle è lineare. ║ A. circolari: hanno traiettoria circolare delle particelle; ciò è dovuto a un campo di induzione magnetica, perpendicolare al piano della traiettoria, per effetto del quale le particelle subiscono la forza di Lorentz. Questa forza centrale incurva la traiettoria delle particelle ma non vi imprime alcuna energia. ║ A. lineari: devono la loro azione accelerante a una tensione variabile a radiofrequenza, la quale alimenta una serie di tubi o cavità allineate che accelerano le particelle in sincronismo con il loro passaggio. • Med. - A. lineare radioterapico: macchina produttrice di raggi X utilizzata nella radioterapia. La produzione di raggi X si ottiene introducendo nell'a. una certa quantità di elettroni che vengono progressivamente accelerati tramite passaggi attraverso elettrodi cavi risonanti. Terminato il percorso all'interno della macchina gli elettroni urtano contro un bersaglio di tungsteno: l'azione di frenamento determina così la produzione di RX. L'a. consente un'ottima collimazione sul bersaglio e garantisce pertanto una buona riuscita della terapia; inoltre consente un'emissione assai concentrata di raggi, riducendo notevolmente i tempi di applicazione e i disagi tipici delle situazioni in cui sia difficoltoso mantenere il paziente immobile nella posizione richiesta per lungo tempo.