Istituto nato nel 1603 a Roma per opera di F. Cesi, A. De
Filiis, J. Heck e F. Stelluti; è l'accademia scientifica italiana
più antica. Ebbe lo scopo di rinnovare le scienze, eliminando qualsiasi
elemento soprannaturale e, soprattutto, mettendo in discussione
l'autorità aristotelica. Presto l'
A. dei L. assurse a grande
prestigio; nel 1611 entrò a farne parte persino G. Galilei, ma fra i suoi
soci annoverò altre personalità importanti, quali B. Della Porta e
V. Salviati. Con la morte di F. Cesi (1630), l'
A. dei L. cessò la
propria attività; nel 1745, a Rimini, con G. Bianchi vi fu una breve
ripresa, durata un solo decennio. Divenuta
Accademia dei Nuovi Lincei
(1801) e
Pontificia nel 1847, riacquistò nuovo vigore. In seguito
(1870) fu divisa in
Pontificia Accademia delle Scienze dei Nuovi Lincei e
Reale Accademia Nazionale dei Lincei, quest'ultima riorganizzata poi nel
1875, sotto la presidenza di Q. Sella, con la formazione delle due classi:
Scienze fisiche, matematiche e naturali e Scienze morali, storiche e
filologiche. Nel 1939, in periodo fascista, venne fusa con l'
Accademia
d'Italia; riacquistò la propria autonomia nel 1944.