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Abramo.

(o Abrā). Patriarca biblico, fondatore della Nazione ebraica e antenato degli eponimi delle 12 tribù d'Israele. Originario di Ur dei Caldei, migrò con la moglie Sara e il nipote Lot dalla Caldea a Canaan. Dalla schiava Agar ebbe un figlio, Ismaele, capostipite degli Ismaeliti. Dio gli concesse un figlio anche dalla moglie Sara, novantenne, e lo mise poi alla prova ordinandogli di ucciderlo in suo onore. Come ricompensa per la fede e l'obbedienza dimostrata da A., Dio gli promise che i suoi figli avrebbero formato una grande nazione nella terra di Canaan. Nella sistemazione teologica della storia del popolo israelita tale promessa è di fondamentale importanza, poiché giustifica, e anzi esige come compimento della promessa divina, la conquista della Palestina da parte delle 12 tribù. Si crede che A. sia stato l'inventore dell'alfabeto caldaico e che, per primo, abbia insegnato agli Egizi l'astronomia e la matematica. Personaggio centrale della Bibbia, A. è ricordato per l'esemplarità della sua vita e l'eccezionalità delle sue azioni, ma soprattutto in quanto eletto da Dio, da Lui chiamato a guidare il popolo ebraico. Gli Arabi ne venerano la memoria, affermandolo fondatore della Kaaba e chalil Allah (amico di Dio). • Icon. - La più antica raffigurazione di A. che ci rimane è nella sinagoga di Dura Europos (III sec.): egli è rappresentato come un vecchio canuto e in mano ha un coltello, simbolo del sacrificio di Isacco. L'episodio del sacrificio, infatti, è fra quelli che si ripete con maggior frequenza, dall'epoca paleocristiana a quella barocca. Altri episodi piuttosto ricorrenti, soprattutto nei mosaici dei primi secoli e nelle sculture gotiche di Francia, sono l'Incontro con Melchisedec e l'Accoglienza dei tre Angeli in veste di pellegrini (ma ad esso si ispirarono anche Raffaello nelle Logge Vaticane e Tiepolo).