Gruppo di popolazioni abitanti l'altopiano etiopico e
culturalmente simili, sia per la lingua (parlano idiomi del gruppo semitico,
come l'amharico, il tigrino, il tigré), che per la religione cristiana
monofisita. Il nome deriva probabilmente da un'antica tribù egemone,
quella degli
Habashat, proveniente dalla regione meridionale dell'Arabia.
Oggi il gruppo etnico più forte è quello degli
Amhara,
dominante sulle altre tribù che ne hanno assorbito usi e costumi. Altri
nuclei importanti sono rappresentati dagli
Ad-Temariâm, dai
Mensa e dagli
Shoa. In origine allevatori nomadi, gli
A.
divennero poi agricoltori e allevatori (soprattutto di bovini) sedentari,
vivendo radunati nei villaggi, in capanne generalmente a pianta circolare con
tetto conico, costruite con frasche sorrette da pali in campagna, costruite in
pietra nei centri maggiori. Oggi sono praticate la coltura del cotone, la
tessitura, nonché la metallurgia e la lavorazione della ceramica. Il
fucile ha ormai da tempo sostituito le armi tradizionali (lancia, scudo rotondo
di cuoio, sciabole per i capi), usate solo nelle parate. La famiglia è
un'istituzione a carattere patriarcale e monogamico: un tempo la sposa veniva
acquistata e fra i nobili erano ammessi sia il concubinato che il divorzio.
L'originaria struttura sociale degli
A. era a carattere feudale:
organizzati in clan patriarcali, a loro volta raggruppati in tribù
controllate da un unico capo (
ras), erano divisi in classi sociali
(nobili, sacerdoti, guerrieri, agricoltori, servi e schiavi). La fine della
Monarchia, risalente al 1974, ha avuto come conseguenza la diffusione rapida di
modelli di vita occidentali; il radicale cambiamento ha portato alla rottura
dell'unità della stirpe, conservata per millenni, e all'insorgere di
pericolosi particolarismi regionali.