Locuzione latina: da ciò che segue. La locuzione
è usata come contrario di
a priori
(V.). • Filos. -
Le due locuzioni a priori e
a p. derivano da Aristotele, il quale afferma
che l'universale è designato come logicamente anteriore, mentre il
particolare come posteriore. Nel Medioevo, per Alberto Magno l'
a p.
è una dimostrazione fatta partendo dalle cause mentre l'a priori è
una dimostrazione in base agli effetti; per S. Tommaso l'esistenza di Dio non
può essere dimostrata a priori, perché causa prima è
proprio Dio. Nella filosofia moderna le due locuzioni mutano significato. Per
Kant l'a priori consiste in quello che la ragione trae dalla sua
interiorità, indipendentemente dall'esperienza; mentre l'
a p.
fonda le sue basi sull'esperienza. Ne consegue che solo l'a priori ha caratteri
di
universalità e di
necessità. Spencer nella teoria
dell'evoluzione chiama a priori per l'individuo quanto è in lui come
prodotto dell'esperienza della specie, cioè l'
a p. per l'individuo
è quanto gli deriva dalla sua propria esperienza. Ad ogni modo per la
teoria dell'evoluzione che, in fondo è una forma di empirismo, la
conoscenza deriva tutta dall'esperienza e pertanto è completamente
a
p.