MEDICINA - ERBORISTERIA - VERBASCO (Verbascum thapsus L., Verbascum phlomoides L. e Verbascum thapsiforme Schrad.)

Piante della famiglia delle Scrophulariaceae, distribuite nell'Europa centrale e meridionale. In Italia sono comuni nei luoghi incolti, dal piano alla regione submontana e montana.

GENERALITÀ
Le specie di verbasco sono delle grosse erbe biennali che nel primo anno emettono foglie grandi a rosetta, pelosissime, mentre nella primavera del secondo anno presentano fusti generalmente semplici, alti anche un metro e più.
I fiori sono raggruppati in una infiorescenza terminale a racemo semplice o ramificato. I singoli fiori hanno un calice diviso in cinque lobi lanceolato-acuminati e una corolla di colore giallo chiaro divisa in cinque petali sub-eguali.
I frutti sono delle capsule lunghe circa un centimetro, contenenti numerosi semi grigi piccolissimi.
Per scopi terapeutici si utilizzano le foglie e i fiori.

IMPIEGO TERAPEUTICO
Il verbasco è pianta utilizzata fin dalla più remota antichità e riportata nei trattati greci e romani quale medicamento astringente ed emolliente.
Oggi si riconoscono al verbasco proprietà emollienti, addolcenti, pettorali, antispastiche, detersive e sudorifere. È inoltre un blando diuretico.
I fiori di verbasco, ricchi in sostanze mucillaginose, vengono impiegati in bevande tossifughe utili per la terapia delle malattie da raffreddamento in genere: raffreddore e influenza. I fiori sono anche utilizzati per decongestionare l'apparato gastroenterico e per le affezioni renali in genere.
Esternamente il verbasco ha ottime proprietà decongestionanti sulle epidermidi infiammate e serve anche per togliere l'infiammazione emorroidaria.
Le foglie hanno più o meno le stesse indicazioni dei fiori e vengono utilizzate soprattutto per uso esterno.
I principi attivi del verbasco sono: mucillagini, saponine, olii essenziali e fitosteroli.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizza l'infuso, preparato con 20 g di fiori per litro di acqua bollente. Si lascia infondere per 5-10 minuti, si filtra per tela e si prende nella dose di 2-3 tazzine al giorno.
L'infuso così preparato calma la tosse, riduce il catarro bronchiale e in genere l'irritazione della gola e dell'intestino.

- Uso esterno: si utilizzano i fiori e le foglie.
Con i fiori si prepara un decotto: ne occorrono 50 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti, e a freddo si filtra per tela.
Questo decotto serve per fare sciacqui, gargarismi, lavaggi, o per la preparazione di compresse imbevute da applicare sulle zone arrossate. Gli sciacqui e i gargarismi tolgono le infiammazioni del cavo orale e della gola.
Con i fiori si prepara inoltre la tintura oleosa, utilizzandone 200 g per litro di olio di oliva. Si lascia a macero per qualche giorno a tiepido. La tintura così preparata serve per fare frizioni sull'epidermide irritata e infiammata.
Con le foglie si prepara un decotto, utilizzando 50 g di foglie finemente triturate per litro di acqua. Si lascia bollire per dieci minuti, a freddo si filtra per tela.
Il decotto così preparato serve per fare lavaggi o per la preparazione di compresse umide, particolarmente utili per togliere l'infiammazione emorroidaria.
Con le foglie si possono preparare anche dei cataplasmi caldi, da applicare sulle zone irritate (paterecci e foruncoli). Nella preparazione del cataplasma le foglie di verbasco vanno ridotte in poltiglia con poco latte, lasciando assorbire il liquido lentamente.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le foglie di verbasco si colgono in estate, quando le piante sono a fiore. I fiori si colgono appena aperti, in giugno-luglio, staccandoli senza il calice.
Foglie e fiori di verbasco si seccano all'ombra, disponendoli in sottile strato su graticciati o su setacci. Si conservano in sacchetti di carta o di tela, separatamente. Mantengono le loro proprietà per un anno.
La coltivazione del verbasco non si rende necessaria, essendo la pianta comune in tutta Italia.
 

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