Pianta della famiglia delle Taxaceae, distribuita in Europa e in Asia, oggi coltivata in quasi tutto l'emisfero boreale come pianta ornamentale. In Italia cresce spontanea nella zona montana e subalpina delle Alpi e dell'Appennino; altrove viene coltivata come pianta ornamentale. È il famoso «albero della morte», comune soprattutto nei cimiteri.

GENERALITÀ
Il tasso è un albero sempreverde, molto longevo, alto fino a 10-15 m, con tronco regolare e spesso contorto.
Le foglie sono disposte a spirale sui rametti ma per torsione del picciolo diventano poi subopposte. La lamina fogliare è lineare e acuta all'apice.
I fiori sono separati su piante diverse: quelli maschili sono formati da amenti con numerose brattee che proteggono le antere; quelli femminili sono opposti, all'apice di un ramo, dove alcune squame proteggono l'ovulo.
Il frutto è formato da una bacca, con porzione carnosa esterna di colore rosso a maturità. Contiene un solo seme.
Tutte le parti della pianta sono tossiche, in particolare le foglie e i semi.

IMPIEGO TERAPEUTICO
In tutte le parti della pianta è contenuto un alcaloide, detto taxina, di costituzione non ancora completamente definita. Nei rami sono contenuti un eteroside, il taxicatoside, e degli alcaloidi, tra cui l'efedrina. L'arillo del seme carnoso contiene pigmenti carotinoidi, che danno la colorazione rossa intensa, e la rodoxantina.
La tossicità di questa pianta era nota fin dalla più remota antichità, tanto da entrare nella composizione di veleni per frecce. Il tasso può dare serie intossicazioni con tremori, paralisi, ipotensione, depressione cardiaca ed arresto respiratorio. Si stima che la dose mortale di questa pianta sia di 2 g per kg; solo l'arillo del frutto sembra avere scarsa tossicità o addirittura essere atossico, mentre tutte le altre parti della pianta sono estremamente pericolose.

PREPARAZIONI
A debolissime dosi il tasso è antispastico e antireumatico, ma praticamente non viene utilizzato in terapia data la sua estrema tossicità. Per questo motivo non vengono qui date le indicazioni riguardanti le preparazioni e le dosi d'uso.
L'unica parte della pianta che può essere utilizzata, ma con cautela, sono gli arilli dei frutti, che hanno proprietà addolcenti, bechiche e lassative.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Gli arilli del frutto vanno raccolti freschi e non possono essere conservati dopo essiccamento poiché perdono tutte le proprietà. Anche l'uso di questa parte della pianta deve essere fatto, ripetiamo, con estrema attenzione, eliminando senz'altro il seme contenuto all'interno.
Il tasso può essere coltivato agevolmente prendendo le giovani piantine che sempre si ritrovano al disotto delle piante femminili, oppure provvedendo all'acquisto delle stesse presso vivaisti o floricultori.
Il tasso è pianta ornamentale, perché è sempreverde e di un bel colore verde intenso. Viene coltivato, come le altre conifere, in qualsiasi tipo di terreno, anche al piano.
La pianta giovane trapiantata deve essere assistita, nel primo anno di vegetazione, con frequenti irrigazioni durante il periodo estivo. L'epoca ottimale per il trapianto va dall'autunno alla primavera, prima dell'inizio della vegetazione.