Pianta della famiglia delle
Compositae (o Asteraceae, secondo le più moderne classificazioni),
distribuita in quasi tutto il mondo. In Italia è comune nei campi, nei
cortili, nei prati, dal mare alla zona montana, dove si trova alle volte
dominante.
È la comune «insalata matta»,
utilizzata a primavera in sostituzione del normale
radicchio.
GENERALITÀ
Il
tarassaco e una pianta erbacea perenne con un rizoma verticale cilindrico che
emette numerose radici laterali, piccole, che si dividono a loro volta in radici
di dimensioni inferiori.
Nella zona superiore del
rizoma si sviluppano, riunite in una rosetta basale le foglie, erette o sdraiate
al suolo, con forma lanceolata ed ovale, denti e incisioni molto profonde. I
lobi risultano quindi arcuati o falciformi.
I fiori
sono riuniti in capolini, portati all'apice del fusto fistoloso, cioè
cavo: tutti i singoli fiori sono ligulati ed hanno una colorazione gialla
carica.
I frutti sono degli acheni di forma
allungata a base acuminata, prolungati in alto in un lungo filamento che porta
all'apice un pappo setoloso a forma di ombrello: sono i cosiddetti
«soffioni», che tutti i bambini utilizzano per
giocare.
Per scopi terapeutici si utilizza il
rizoma.
Infiorescenza di tarassacoIMPIEGO
TERAPEUTICO
Il tarassaco è pianta utilizzata
sia in cucina sia per scopi terapeutici fin dalla più remota
antichità. Gli si riconoscono proprietà amaro-toniche, eupeptiche,
coleretiche, colagoghe e depurative, oltre a una blanda azione diuretica e
lassativa.
Per queste sue proprietà viene
utilizzato come insalata soprattutto in primavera, quando è più
dolce, per depurare l'organismo e facilitare la diuresi e il ricambio. I
boccioli dei fiori si mettono anche sotto aceto come i capperi, e le foglie
giovani cotte o crude sono utilizzate in insalata. Le radici tostate possono
sostituire il caffè; si possono infatti preparare tisane come con la
radice di cicoria.
Secondo le più recenti
ricerche farmacologiche e cliniche, il tarassaco ha effettivamente
proprietà coleretiche e colagoghe, utili nelle malattie del fegato
accompagnate da ittero. Può risolvere calcoli biliari ed è valido
in ogni insufficienza epatica.
Esternamente il
tarassaco esercita le sue proprietà lenitive sulle infiammazioni delle
epidermidi e soprattutto delle emorroidi.
L'infuso
di fiori può avere inoltre una applicazione di tipo cosmetico, come
lozione per schiarire le efelidi del
viso.
PREPARAZIONI
-
Uso interno: si utilizzano l'infuso e la
tintura.
L'infuso si prepara con 30 g per litro di
acqua bollente. Si lascia a macero per 5-10 minuti, si filtra e si somministra
nella dose di 2-4 tazze al giorno.
La tintura,
preparata con 150-200 g di radice finemente sminuzzata per litro di alcool a
bassa gradazione (20-30°), viene utilizzata, come l'infuso, per depurare
l'organismo e stimolare le funzioni del fegato, dei reni e
dell'intestino.
Va somministrata nella dose di 3-4
cucchiai al giorno.
In sostituzione dell'infuso e
della tintura si può utilizzare il succo della radice, nella dose di 3-4
cucchiai al giorno.
- Uso esterno: si
utilizza il decotto preparato con 50 g di acqua. Si lascia bollire per 10-15
minuti, si filtra a freddo per tela.
Il decotto
così preparato serve per fare sciacqui e impacchi e per togliere le
infiammazioni dell'epidermide, della cute e delle mucose. Viene anche utilizzato
in impacchi per togliere le infiammazioni
emorroidali.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE
Il rizoma si raccoglie al termine del
periodo vegetativo da settembre a novembre, o anche durante i mesi invernali
fino a febbraio. Va comunque raccolto prima della fioritura della
pianta.
Si toglie il rizoma dalla terra utilizzando
un comune attrezzo orticolo e si ripulisce dal terriccio, si lava e, tagliato a
pezzi lunghi qualche centimetro, si pone a essiccare al sole o meglio in stufa a
circolazione d'aria forzata. Si conserva in sacchetti di carta o in vasi di
vetro chiusi. Questa parte della pianta va sostituita tutti gli
anni.
La coltivazione del tarassaco è simile
alla coltivazione di qualsiasi cicoria. Ci si può approvvigionare dei
semi in qualsiasi negozio di floricultura o di orticoltura. La pianta comunque
è distribuita ovunque dal Nord al Sud nelle zone prative, ed è
quindi facile approvvigionarsene in natura. La pianta non ha particolari
necessità riguardo al terreno e alle
concimazioni.
In natura si trovano differenti
varietà che oggi costituiscono diverse specie, variabili tra di loro per
la forma delle foglie, la dentellatura, la grandezza e disposizione dei
fiori.