Pianta della famiglia delle Cariophyllaceae, distribuita in Europa e in Asia. In Italia si trova qua e là nei luoghi sabbiosi e ghiaiosi, normalmente umidi, sulle rive dei fossi, dal piano alle zone montane.

GENERALITÀ
La saponaria è una pianta erbacea perenne, con rizoma strisciante e fusti eretti o ascendenti, semplici, alti fino a mezzo metro, sempre glabri nella parte inferiore e pubescenti in alto.
Le foglie sono opposte e hanno forma allungata ad apice acuto; sono prive o quasi di picciolo. Il loro margine è intero.
I fiori sono raccolti in infiorescenze cimose bipare, che formano pannocchie terminali. Ciascun fiore presenta un calice di forma cilindrica terminante in cinque denti: la corolla è di colore roseo ed è formata da cinque petali ad unghia lunga e a sezione triangolare. Il lembo dei petali è smarginato.
Il frutto è una capsula grande come il calice.
Per scopi terapeutici si utilizzano le radici.

IMPIEGO TERAPEUTICO
La saponaria officinale era senz'altro già utilizzata nell'antichità come l'altra specie, la Saponaria grossa (Gypsophila struthium L.), per il suo elevato contenuto in saponine. È stata descritta da Ippocrate, Teofrasto e Dioscoride, che la indicavano utile per attivare la secrezione urinaria.
A dosi eccessive può provocare accidenti assai gravi, in
ragione del suo elevato contenuto in saponine. Si sono viste intossicazioni con tremori, secchezza delle fauci e paralisi della lingua, nonché con allucinazioni e midriasi (dilatazione della pupilla) assai forti.
La saponaria, come tutte le piante a saponine, ha reputazione di depurativo del sangue, e possiede inoltre proprietà aperitive, diuretiche, sudorifere, espettoranti, lassative e intensificanti la funzione ghiandolare.
Viene utilizzata nelle malattie delle vie respiratorie e dell'apparato urinario, soprattutto nella scrofolosi e nella eruzione eczematosa. Per le sue proprietà la saponaria viene utilmente impiegata anche nel reumatismo, nella gotta, nelle malattie della pelle, e soprattutto nelle ostruzioni viscerali e del fegato accompagnate da ittero. Serve pure per la terapia dell'asma e delle tossi ribelli, dei catarri delle affezioni mucose dei polmoni.
Esternamente la saponaria è utilizzata per ridurre l'edema conseguente a ristagno sanguigno o a processi infiammatori in genere.
Data la non trascurabile tossicità di questa pianta si consiglia di attenersi scrupolosarnente alle dosi sotto riportate.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizza l'infuso delle radici di saponaria, con 10-15 g per litro di acqua bollente. Si lascia a macero per 5 minuti, si filtra per tela e si prende nella dose di 1-2 tazzine al giorno, come depurativo.

- Uso esterno: si utilizza il decotto, preparato con 30-40 g di radice per litro di acqua. Si lascia bollire per 10 minuti, si filtra per tela a freddo.
Il decotto così preparato serve per fare sciacqui o per impacchi sulle zone infiammate ed edematose.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
La radice di saponaria si raccoglie al termine del periodo vegetativo, da settembre a novembre. Si sradica la pianta con l'uso di un attrezzo orticolo, zappa o vanga, e la si ripulisce dal terriccio, evitando però il lavaggio. Va messa a seccare al sole. disponendola in sottile strato fino a completo essiccamento.
Si conserva in sacchetti di carta o di tela.
La pianta viene spesso utilizzata anche per lavare panni delicati. A tale scopo va ridotta in polvere fine; così viene venduta anche in drogheria.
La coltivazione della saponaria si può fare partendo da seme o per trapianto di giovani piante raccolte in natura. Per seme la pianta impiega due anni ad arrivare a fioritura. Preferisce terreno soffice e con umidità costante. La distanza d'impianto da rispettare è di 30 cm tra pianta e pianta.
La coltivazione va rinnovata ogni 4-5 anni.