Pianta della famiglia delle
Caprifoliaceae, distribuita in Europa centrale e meridionale. In Italia è
frequente nei boschi e lungo le siepi, dalla pianura alle zone
montane.
GENERALITÀ Il
sambuco è un arbusto o un albero alto fino a 4-5 m, a rami ingrossati
cavi, che esternamente presentano una corteccia grigia o brunastra con grandi
lenticelle, e internamente un midollo centrale molto
evidente. Le foglie sono opposte a due a due, con
picciolo dilatato alla base; quando cadono, lasciano sul ramo una cicatrice a
forma semilunare. Sono foglie composte, formate cioè da 5-7 foglioline
con breve peduncolo, di forma ellittica e margine
dentellato. I fiori sono raccolti in infiorescenze
a corimbo al termine dei rami. I singoli fiori, piccolissimi, presentano un
calice tubolare diviso in cinque denti, e una corolla di forma cilindrica nella
parte inferiore, che si divide in cinque petali di forma arrotondata. Sono di un
color bianco-giallastro e molto profumati Il frutto
è una drupa di colore nero: giunge a maturità sul finire di
agosto-primi di settembre e contiene due o tre
semi. Per scopi terapeutici e in liquoreria si
utilizzano i fiori, mentre in terapia si utilizzano anche i
frutti.
IMPIEGO
TERAPEUTICO I frutti del sambuco vennero utilizzati
fin dalla più remota antichità, quando probabilmente da essi si
otteneva una bevanda fermentata alcoolica. Gli autori latini e greci citano
questa pianta sotto il nome di «akte». Il suo impiego andò
estendendosi in epoca medioevale e
rinascimentale. Oggi si riconoscono al sambuco
proprietà sudorifere, diuretiche, purgative e vomitive. Esteriormente
è detersivo e risolutivo. I fiori sono
largamente utilizzati in liquoreria per aromatizzare le bevande alcooliche, in
primo luogo la sambuca. Con i fiori si prepara una
tisana che risolve le malattie da raffreddamento, e che elimina in particolare
il colo nasale dovuto a raffreddore. Ai fiori vengono inoltre riconosciute
proprietà lassative e antiemorroidali. Esternamente, sulla cute, hanno
proprietà emolliente, e perciò sono utilizzati come lenitivi su
foruncoli, abrasioni e scottature. I frutti maturi
del sambuco hanno proprietà lassative e calmano le nevralgie del
trigemino. I principi attivi del sambuco sono: olii
essenziali, sostanze tanniche e glicosidi, in modo particolare il rutoside e il
sambinicroside, presente soprattutto nei fiori. Nei frutti si trovano tannini,
peptine e tracce di olii essenziali, oltre ad acidi
organici.
PREPARAZIONI -
Uso interno: si utilizzano i fiori e i frutti. Con
i fiori si prepara un infuso, con 30 g di questa parte della pianta per litro di
acqua bollente. Si lascia infondere per 10 minuti, poi si filtra. Se ne prendono
2-3 tazzine al giorno, come sudorifero, diuretico, antireumatico ed
emolliente. Con i frutti si può preparare un
decotto, utilizzando 40 g di questa parte per litro di acqua. Si lascia bollire
per 10-15 minuti, poi si filtra a freddo. Va preso a tazzine: 1-2 al
giorno. In sostituzione del decotto ci si
può servire anche del succo dei frutti freschi, nella dose di 1-2
cucchiaini. Le due preparazioni per uso interno
sopra riportate hanno proprietà lassative, diuretiche e
antinevralgiche.
- Uso esterno: si
utilizzano i fiori, con i quali si prepara un decotto con 50-60 g per litro di
acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti; a freddo si filtra per
tela. Questo decotto serve per fare lavaggi o per
la preparazione di compresse imbevute utili come emollienti e lenitivi sulle
epidermidi infiammate, arrossate, e sulle
scottature. Impacchi di decotto di sambuco sono
utili anche per togliere l'infiammazione
emorroidale.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE I fiori di sambuco si raccolgono al
momento della fioritura, che va da aprile a maggio. Si recidono le infiorescenze
e si staccano a uno a uno i fiori eliminando i
peduncoli. I fiori vanno essiccati all'ombra o
anche in stufa a circolazione d'aria: non si deve superare in quest'ultimo caso
la temperatura di 40°. I frutti si raccolgono
alla maturazione, che va da agosto a settembre, servendosi per la raccolta di un
pettine. Per solito si consumano freschi; si può però
surgelarli. I fiori secchi sono conservati in vasi
di vetro scuro chiusi o in sacchetti di carta
sigillati. La coltivazione del sambuco non si rende
necessaria trattandosi di pianta ovunque comune in natura.
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