MEDICINA - ERBORISTERIA - SALCERELLA (Lythrum salicaria L.)

Pianta della famiglia delle Lythraceae, specie cosmopolita delle regioni temperate. In Italia è comune dal mare alla regione submontana, nei luoghi umidi, lungo i fossi e sulle rive dei ruscelli.

GENERALITÀ
La salcerella è una pianta erbacea perenne, con rizoma sotterraneo più o meno ramificato che porta fusti alti fino a 2 m, alle volte semplici ma più spesso ramificati a cespuglio. I singoli fusti hanno sezione quadrangolare e la superficie ricoperta da peli sottili.
Le foglie, sempre sessili, nella parte inferiore del fusto sono opposte o verticillate a tre a tre, mentre in quella superiore diventano alterne. La loro forma è ellittica o lanceolata, ad apice acuminato e base cordata. Il margine è intero.
I fiori sono inseriti in una infiorescenza a racemo molto denso all'apice del fusto. Il singolo fiore presenta un calice composto da dodici denti, di cui sei sottili e sei, alternati ai precedenti, corti e triangolari. La corolla è formata da sei petali di forma allungata, di colore rosa-violaceo.
Il frutto è una capsula di forma allungata, che a maturità si apre in due parti lasciando cadere i numerosi piccoli semi di colore bruno.
Per scopo terapeutico si utilizzano le sommità fiorite di questa pianta.

IMPIEGO TERAPEUTICO
La salcerella era certamente nota e utilizzata già nell'antichità, ma veniva confusa con la lisimachia, avente le stesse proprietà terapeutiche. Durante il Medioevo non venne utilizzata, ma a partire dal Rinascimento ritornò tra i presidi terapeutici per le sue proprietà astringenti, toniche, antiemorragiche, antiinfiammatorie, antibiotiche e sedative.
Per le sue proprietà è utilmente impiegata contro la diarrea acuta o cronica e particolarmente per gli stati diarroici di origine atonica o bacillare, nelle enteriti, nelle dissenterie epidemiche e contro l'ematuria, sia in assenza che in presenza di processi infiammatori.
Secondo recenti ricerche, le proprietà astringenti e normalizzanti del transito intestinale possedute da questa pianta sono dovute alla presenza di sostanze tanniche, ma soprattutto al suo contenuto in salicalina, glicoside ad azione antimicrobica specifica su diversi batteri infettivi del tratto intestinale.
Secondo la medicina popolare la salcerella ha inoltre proprietà antiemorragiche e moderatrici sul flusso mestruale.
Esternamente la pianta agisce quale astringente e cicatrizzante, soprattutto nella terapia delle ulcere varicose. Frizioni di decotti di salcerella sono utili anche per la cura del cuoio capelluto grasso e con forfora.
I principi attivi della salcerella sono: sostanze tanniche, peptine, pigmenti flavonici e antocianosidi, nonché l'eteroside salicalina.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizzano l'infuso e la tintura alcoolica.
L'infuso si prepara con 30 g di sommità fiorite secche di salcerella per litro di acqua bollente. Si lascia a riposo per 5-10 minuti, si filtra per tela, si prende nella dose di 2-3 tazzine al giorno.
La tintura alcoolica viene preparata con 150-200 g per litro di alcool a bassa gradazione (20-30°).
Si lascia a macero per una settimana, poi si filtra per tela. La tintura così preparata va presa a cucchiaini o cucchiai: 2-3 al giorno.
Le preparazioni sopraindicate per uso interno sono astringenti e normalizzanti il transito intestinale, antidiarroiche e antidissenteriche.

- Uso esterno: si utilizza il decotto, preparato con 60-80 g di sommità fiorite secche finemente sminuzzate per litro di acqua. Si lascia bollire per 15-20 minuti, a freddo si filtra per tela.
Il decotto così preparato serve per fare sciacqui, gargarismi, lavaggi, o per la preparazione di compresse imbevute, utili negli arrossamenti della pelle e delle mucose e come detergente.
Il decotto serve inoltre per fare frizioni tonificanti e rivitalizzanti il cuoio capelluto, soprattutto nei casi di capelli grassi e con forfora.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le sommità fiorite di salcerella si raccolgono al momento della fioritura, che va normalmente da luglio a settembre. Si recidono le piante a 10-15 cm al disotto delle infiorescenze e si compongono dei mazzi con 10-15 piante che, legate assieme, vengono messe a seccare all'ombra appese a un filo teso in locale ben aerato.
Le infiorescenze di salcerella secche si conservano in sacchetti di carta o di tela. Vanno rinnovate tutti gli anni.
La coltivazione della salcerella, se si rende necessaria, si può fare partendo sia da seme sia dal trapianto dei rizomi che possono essere raccolti in natura al momento dell'approvvigionamento delle parti aeree della pianta.
Partendo da seme occorre seminare presto in primavera, su terricciato comune per vasi. Non appena le piantine avranno raggiunto un'altezza di 5 cm, vanno trapiantate in terreno fresco, umido e sciolto, ricco di sostanze organiche, in prossimità di fossi o di piccoli corsi d'acqua. Durante l'estate bisogna innaffiare frequentemente, almeno 1-2 volte alla settimana.
La pianta entrerà in fioritura e darà quindi già materiale utile per scopo terapeutico a partire dal secondo anno di coltivazione.
 

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