MEDICINA - ERBORISTERIA - QUERCIA (Quercus robur L.)

Pianta della famiglia delle Fagaceae, distribuita nelle parti temperate dell'Europa. In Italia cresce dal mare alla zona montana, formando dei boschi puri o misti ad altre specie.
Viene spesso coltivata per le sue caratteristiche ornamentali anche in parchi e giardini.

GENERALITÀ
La quercia o «rovere» o «farnia» è un albero di grandi dimensioni (anche 25-30 m d'altezza), con chioma larga irregolare e rami robusti
La corteccia dei rami giovani è liscia e di colore grigio lucente o verdognolo, ma diviene, nei rami di 2-3 anni e nel fusto, abbondantemente suberificata, presentando numerose fenditure longitudinali.
Le foglie sono isolate, con picciolo corto; hanno forma ovata e sono incise in lobi.
I fiori sono monoici: i maschili disposti in amenti, i femminili in piccole infiorescenze composte da 2-5 fiori.
Il frutto è un achenio detto «ghianda», a forma ovale allungata; è racchiuso alla sua base da brattee che formano una cupola.
Per scopi terapeutici si utilizza la corteccia.

IMPIEGO TERAPEUTICO
La quercia, molto ricca in sostanze tanniche, è innanzitutto astringente, emostatica e antidiarroica.
La parte della quercia più utilizzata per scopi medicamentosi è la corteccia; tuttavia anche le altre parti della pianta hanno proprietà terapeutiche salutari e alimentari. Le ghiande sono infatti un ottimo alimento, soprattutto per i suini, mentre il legno della quercia viene utilizzato in ebanisteria e per la costruzione di botti per la conservazione del vino.
Con le galle della quercia (si trovano sia sulle foglie che sui rami) si ottengono inchiostri; queste galle servono anche per la concia delle pelli.
Nell'antichità si utilizzava la corteccia della quercia soprattutto per arrestare le emorragie interne ed esterne o per combattere le morsicature dei serpenti.
Oggi i decotti della corteccia sono utili per frenare diarree e dissenterie e per ridurre la febbre conseguente a stati influenzali, o anche nelle febbri intermittenti, come sostitutivo del chinino.
Esternamente la corteccia è antiinfiammatoria; viene utilizzata quindi sia sulla epidermide che nelle infiammazioni del cavo orale, è inoltre un ottimo detergente delle pelli macerate dal sudore, soprattutto dei piedi e delle ascelle; e tonifica il cuoio capelluto.
I principi attivi della quercia sono: sostanze tanniche, acido gallico, principi amari, resine e pectine.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizza l'infuso o tisana, preparato con 10 g per litro di acqua bollente.
La corteccia prima di essere posta a infondere deve essere finemente sminuzzata, ridotta a polvere grossolana.
Dopo un'infusione di 10 minuti circa si filtra l'infuso per tela e si prende nella dose di 2-3 tazzine al giorno.
La tintura vinosa si prepara con 20 g per litro di vino bianco. Si lascia a macero per una settimana, si filtra per tela e si lascia invecchiare per 15-20 giorni. Va presa nella dose di un bicchierino, una o due volte al giorno.
Le preparazioni sopra indicate per uso interno combattono le infiammazioni intestinali e sono particolarmente utili per arrestare diarree e dissenterie.

- Uso esterno: si utilizza il decotto, preparato con 30-50 g di radice secca per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti; a freddo, si filtra per tela.
Questo decotto serve per fare sciacqui, gargarismi o lavaggi e per la preparazione di compresse imbevute, da applicare sulle pelli irritate o sulle mucose infiammate. Gli impacchi sono particolarmente indicati per togliere le infiammazioni emorroidali.
Con il decotto si possono inoltre fare frizioni al cuoio capelluto, per tonificarlo e detergerlo.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
La corteccia della quercia si raccoglie in autunno al termine del periodo vegetativo, o anche in primavera prima della ripresa del ciclo stesso.
Si toglie la corteccia dai rami giovani dopo averli recisi e si taglia in piccoli pezzi lunghi 5-10 cm.
I grossi rami o il tronco non forniscono corteccia di buona qualità; volendo si può utilizzare anche la corteccia suberificata, ma occorre in tal caso togliere lo strato esterno corneo, ormai morto.
La corteccia va essiccata al sole, o meglio in essiccatoi a circolazione d'aria forzata, a una temperatura compresa tra i 40 e i 50°. Si conserva in sacchetti di carta o di tela.
La quercia è pianta abbastanza comune ovunque, per cui la coltivazione non si rende necessaria.
Bisogna ricordare comunque che si tratta di una pianta a lento sviluppo, e che da seme impiega diversi anni prima di formare un alberello alto qualche metro.
Altre specie del genere Quercus hanno identiche proprietà e forniscono una corteccia contenente gli stessi principi attivi della Quercus robur. Si tratta principalmente della Quercus pubescens, della Quercus pedunculata, della Quercus sessiliflora.
 

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