Erboristeria Pilosella Hieracium pilosella L..

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Ministero della Salute Istituto Superiore di Sanità I. S. S. Salute del Cittadino

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MEDICINA - ERBORISTERIA - PILOSELLA (Hieracium pilosella L.)

Pianta della famiglia delle Compositae (o Asteraceae, secondo le più moderne classificazioni), distribuita in Europa e in Africa settentrionale.

In Italia è comune soprattutto nelle zone submontane e montane, nei pascoli e nei prati.

A volte ricopre grandi superfici di terreno, non permettendo lo sviluppo ad altre specie vegetali.

GENERALITÀ

La pilosella è una pianta erbacea perenne a rizoma strisciante, in grado di emettere numerosi stoloni tenaci.

Le foglie, disposte a rosetta, hanno forma lanceolata o spatolata;

sono carnose e intere: di colore verde argentato per la presenza di grosse setole sulla pagina superiore, mentre nell'inferiore sono argentee, per la presenza di uno strato tomentoso.

Dalla parte centrale della rosetta delle foglie si sviluppa un peduncolo alto anche 15-20 cm che porta alla sommità un unico capolino a involucro ovoideo, composto da numerosi fiori tutti ligulati a cinque denti, a corolla gialla normalmente striata di rosso esternamente.

I frutti sono degli acheni solcati per il lungo, con brevi denti all'apice, dove è inserito il pappo di colore bianco o argenteo che serve per la inseminazione a distanza. Anche il peduncolo fiorale e l'involucro sono ricoperti da una fitta e densa peluria.

Per scopi terapeutici si utilizza tutta la pianta.

IMPIEGO TERAPEUTICO

Questa specie non fu nota agli antichi Greci e Romani: nemmeno nel Medioevo si hanno descrizioni precise circa l'impiego terapeutico di essa.

Solo più tardi si considerò la pilosella un tonico cardiaco, un potente astringente, un refrigerante e un dissetante.

Tali impieghi terapeutici sono chiaramente riportati nel trattato di Mattioli.

Oggi si riconoscono alla pilosella proprietà diuretiche, aperitive, depurative, astringenti, cicatrizzanti o vulnerie e detersive.

Questa pianta ha anche proprietà antiemorragiche esterne ed interne:

per tali prerogative viene utilizzata per arrestare perdite sanguigne interne ed esterne in seguito a traumi, malattie polmonari, metrorragie o irritazioni sanguinolente intestinali.

Recenti ricerche hanno dimostrato che l'estratto di pilosella ha blande proprietà antibatteriche e antibiotiche, particolarmente valide per la terapia delle febbri ricorrenti di origine infettiva, come la brucellosi e la febbre melitense.

Per le sue proprietà diuretiche viene utilizzata per combattere la gotta, le nefriti, le difficoltà circolatorie con ristagno di liquido, soprattutto agli arti inferiori.

Esternamente la pilosella è astringente e antiinfiammatoria cutanea, e perciò viene utilmente impiegata per la terapia di dermatosi, foruncolosi, desquamazioni e scottature.

I principi attivi della pilosella sono:

sostanze tanniche, mucillagini, resine, idrossicumarina.

PREPARAZIONI

- Uso interno: si utilizza l'infuso, preparato con 30 g di pianta secca per litro di acqua bollente.

Si lascia macerare per 5-10 minuti, si filtra per tela e si utilizza l'infuso così preparato a tazzine:

2-3 al giorno, come diuretico e febbrifugo.

- Uso esterno: si utilizza il decotto, preparato con 80-100 g di pianta di pilosella essiccata per litro di acqua.

Si lascia bollire per 20 minuti, si filtra per tela a freddo.

Il decotto così preparato serve per fare lavaggi e impacchi o per la preparazione di compresse imbevute, da porre sulla cute o per detergere piaghe e ferite. Sulla pelle questa pianta esercita la sua azione astringente e antiinfiammatoria.

- Uso cosmetico:

con una manciata o due di foglie di pilosella finemente triturate e raccolte in una tela legata a sacchetto si prepara un bagno fortificante e tonificante, specialmente indicato per pelli stanche, rilassate e irritate.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE

La pilosella si raccoglie da maggio ad agosto, tagliando al colletto l'intera rosetta basale ed eliminando le foglie ingiallite o intaccate da insetti.

Si pone con i fiori a seccare all'ombra in sottile strato su graticciati, in locale ben aerato.

Una volta ben secca, si conserva in sacchetti di carta o di tela.

Va rinnovata tutti gli anni.

La coltivazione riesce assai facile se si parte per trapianto di nuovi stoloni, così come si fa per le fragole.

Si deve scegliere un terreno sabbioso, ben drenato e ricco di sostanze organiche ben decomposte.

Si pongono a dimora le piantine a partire dalla fine di settembre, in file distanti 20-25 cm l'una dall'altra;

le piante nella fila devono essere messe a una distanza minima di 15-20 cm.

In breve tempo, soprattutto se si praticherà un diserbo primaverile e un altro estivo, la pianta coprirà interamente la superficie, impedendo lo sviluppo di qualsiasi altra specie vegetale.

Ogni 3-4 anni l'impianto va rinnovato.

La pilosella va seguita durante il periodo estivo con irrigazioni settimanali.

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