MEDICINA - ERBORISTERIA - NOCCIOLO (Corylus avvellana L.)

Pianta della famiglia delle Betulaceae (o Corylaceae, secondo le più moderne classificazioni), distribuita in Europa, nell'Asia occidentale e meridionale. In Italia è comune nei boschi di collina e bassa montagna, si coltiva anche in pianura, in più varietà, per i suoi frutti eduli.

GENERALITÀ
Il nocciolo è un arbusto cespuglioso a foglie caduche, alto da un paio di metri fino a 4-5, ed è spesso coltivato ad alberello. Ha rami grigi, che da giovani presentano una leggera peluria formata da peli bruni e da peli ghiandolari di colore nerastro.
Le foglie sono picciolate, con picciolo peloso come i rami terminali: hanno forma arrotondata o ovale e base talvolta cuoriforme. L'apice è acuminato e il margine variamente dentellato, con denti grandi e piccoli. La superficie è pubescente soprattutto lungo le nervature e nella pagina inferiore.
I fiori sono disposti separatamente a seconda del sesso, all'estremità dei rami: i maschili raggruppati in lunghi gattini pendenti a fioritura, i femminili invece raccolti in infiorescenze che si distinguono dalle gemme comuni solo per gli stili rossi che sporgono alla sommità.
Il frutto è la ben nota nocciola: una specie di noce che presenta un involucro erbaceo avvolgente di forma tubolare e imbutiforme, sfrangiato al margine. All'interno del nocciolo stà un grosso seme oleoso, di sapore delicato.
Per scopi terapeutici si utilizzano le foglie e la corteccia dei rami.

IMPIEGO TERAPEUTICO
Il nocciolo è pianta nota fin dall'antichità per i suoi frutti eduli, ma l'impiego terapeutico di questa pianta è molto recente.
Nelle sue parti aeree giovani, foglie e rametti, contiene in elevata quantità sostanze tanniche e resine. Specie nei rami, si trovano anche dei flavonoidi e diversi sali minerali.
I frutti contengono in dose elevata un olio fine, commestibile, utilizzato in preparazioni parafarmaceutiche e cosmetiche per le sue caratteristiche emollienti.
Per l'elevato contenuto in sostanze tanniche le foglie e i rametti hanno proprietà astringenti e tonificanti, sono inoltre antiinfiammatorie, febbrifughe e depurative.
Grazie alle sue virtù astringenti, il nocciolo trova la sua principale indicazione nelle dissenterie e negli stati diarroici.
Per le sue proprietà antiinfiammatorie e cicatrizzanti viene invece utilizzato nella terapia dei processi infiammatori esterni: arrossamenti, piaghe, ulcere, escoriazioni.
Per le sue proprietà febbrifughe, infine, risulta valido contro le febbri, sia di tipo intermittente sia di tipo stagionale, conseguenti a malattie da raffreddamento.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizza l'infuso di foglie, preparato con 20 g per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5 minuti, poi si filtra per tela.
Questo infuso va preso nella dose di 2-3 tazze al giorno per le infiammazioni intestinali, per combattere gli stati diarroici e per depurare l'organismo.
L'infuso è anche un ottimo astringente venoso.

- Uso esterno: si utilizza il decotto, sia delle foglie che della corteccia dei rami.
Il decotto di foglie e di corteccia dei rami di nocciolo si prepara con 40-50 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 15 minuti, a freddo si filtra per tela.
Il decotto così preparato serve contro le irritazioni della pelle e delle mucose, per la cura delle emorroidi, per detergere piaghe e ferite, per costringere i vasi superficiali dilatati.
Con i decotti di foglie e di corteccia si fanno anche sciacqui, lavaggi, gargarismi e si preparano compresse imbevute.

- Uso cosmetico: l'acqua distillata di foglie e di corteccia dei rami di nocciolo è un ottimo tonico astringente, che sostituisce bene l'acqua di una pianta americana, la Hamamelide. L'olio dei semi di nocciolo viene utilizzato inoltre in cosmetica per la preparazione di creme emollienti.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le foglie si raccolgono da giugno ad agosto, staccandole direttamente con le mani dai rami. Si devono escludere le foglie giovani e quelle intaccate da insetti o colpite da parassiti vegetali.
La corteccia si toglie dopo aver reciso i rami dell'anno con una forbice, staccandola dai rami con l'uso di un coltello; essa viene essiccata al sole, mentre le foglie vengono essiccate all'ombra, disposte in sottile strato su graticciati.
Foglie e corteccia si conservano in sacchetti di carta o di tela. Queste parti della pianta, soprattutto le foglie, vanno rinnovate tutti gli anni.
Il nocciolo è pianta di facile coltivazione in qualsiasi tipo di terreno, anche in pianura. Le giovani piante possono essere ricavate da vecchi cespugli, togliendo i polloni basali dell'annata con la radice. Si staccano con un piccolo pane di terra, o anche a radice nuda, al termine del periodo vegetativo; si trapiantano poi in terreno soffice, favorendone l'attecchimento con frequenti irrigazioni primaverili ed estivi.
Qualsiasi vivaista o floricultore può fornire questa specie in più varietà.
Normalmente il nocciolo è pianta che si sviluppa a cespuglio: se si vuole ottenere un alberello, è necessario intervenire ogni anno per togliere tutto il novellame che si sviluppa numeroso al piede della pianta madre.
 

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