Pianta della famiglia delle
Pinaceae, presente in Europa soprattutto nell'arco alpino. In Italia cresce
nelle zone montane, da 1200 fino a 2700 m di altitudine, nelle Alpi e
nell'Appennino settentrionale. Viene oggi anche
coltivato dopo acclimatazione, in giardini e
parchi.
GENERALITÀ Il
pino mugo è specie molto polimorfa: se ne conoscono difatti diverse
varietà o specie minori, oggi distinte soprattutto in base al
portamento. Normalmente il pino mugo ha un
andamento cespuglioso e prostrato, ma in molti casi si presenta proprio come un
vero albero, specie nelle zone interne delle Alpi, e come tale può
raggiungere anche i 20 m di altezza. La specie a
portamento arboreo presenta una chioma abbastanza regolare, piuttosto conica,
anche se non appuntita come quella di altri pini ed
abeti. Nella varietà arbustiva i fusti sono
quasi sempre sdraiati sul terreno nella parte basale: diventano però
ascendenti o eretti in quella terminale. Le foglie
sono riunite a due a due su dei corti rami detti brachiblasti e hanno sezione
convessa da una parte e piana dall'altra. Sono lineari e raggiungono una
lunghezza di 5-7 cm. I fiori sono separati: quelli
maschili sono raccolti in coni nella parte inferiore dei giovani rami e
producono abbondantissimo polline che, trasportato dal vento, va a fecondare gli
ovuli contenuti in particolari formazioni. I fiori
femminili sono raccolti in coni sessili, attaccati direttamente al ramo, e hanno
aspetto molto variabile: possono essere simmetrici o asimmetrici, cioè
con asse ricurvo, per cui le squame risultano più sviluppate da un lato
che dall'altro. Il frutto è un cono o pigna
che assume a maturità forma globosa e ovoidale, a superficie lucente e di
colore bruno. I semi, che sono raccolti tra le squame della pigna, hanno forma
ovale e sono prolungati da un lato in un'ala che ne facilita la
disseminazione. Per scopi terapeutici si utilizzano
i rami terminali, detti volgarmente
rametti.
IMPIEGO
TERAPEUTICO Il pino mugo non è stato
utilizzato nell'antichità, essendo prevalentemente una pianta montana, ma
a partire dal Medioevo e dal Rinascimento sono note numerose preparazioni
terapeutiche a base di questa pianta o meglio del suo olio essenziale detto
mugolio. L'olio essenziale di mugo è oggi
molto utilizzato, sia dall'industria farmaceutica che dalla cosmetica. Il
mugolio infatti è alla base di numerose specialità farmaceutiche e
di numerosi preparati cosmetici, utilizzati per uso
esterno. Le principali proprietà
terapeutiche del mugo sono quelle balsamiche, espettoranti, fluidificanti e
antiinfiammatorie. Il mugo e inoltre spiccatamente
antisettico e disinfettante, soprattutto a livello dell'albero respiratorio: il
mugolio viene impiegato per la terapia della tosse e della bronchite acuta e
cronica, con o senza componente spastica. l'azione
antisettica e antiinfiammatoria è utile anche per le affezioni
dell'apparato urinario; questa pianta viene perciò impiegata nella
terapia delle pieliti, delle cistopieliti, delle cistiti e
uretriti. L'olio essenziale di mugolio ha anche
blande proprietà diuretiche. Da recenti ricerche in campo farmacologico,
infine, sono stati individuati dei principi attivi ad azione cardiotonica e
cardiocinetica. Per le sue proprietà
antisettiche e antiinfiammatorie il mugo viene utilizzato per uso esterno, per
disinfettare la cute e le mucose, soprattutto quelle delle vie respiratorie
superiori. Per uso cosmetico si utilizza il mugolio
(l'olio essenziale di mugo) per la preparazione di pomate ad azione detergente e
lenitiva. Il principio attivo del mugo è
soprattutto l'olio essenziale, in cui sono presenti numerosi terpeni,
monoterpeni (alfa e beta pinene), derivati ossidati e
borneolo.
PREPARAZIONI -
Uso interno: si utilizza l'infuso, preparato con 20-30 g di rametti finemente
sminuzzati per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5 minuti, poi si
filtra per tela. l'infuso così preparato va
preso nella dose di 2-3 tazzine al giorno, quale balsamico espettorante e come
coadiuvante nella terapia delle bronchiti. È anche antisettico, oltreché
per l'apparato respiratorio, anche per le vie
urinarie.
- Uso esterno: si utilizza il
decotto, preparato con 60-70 g di rametti finemente sminuzzati per litro di
acqua. Si lascia bollire per 10 minuti, poi si filtra per
tela. Il decotto serve per fare lavaggi o bagni
parziali, oppure quale sorgente inalante di vapori utili per la terapia delle
vie aerifere superiori. Utilizzato sulla cute, il
decotto per uso esterno è un blando disinfettante della pelle e delle
mucose.
- Uso cosmetico: si utilizzano i
rametti, con i quali si prepara un bagno caldo che ha azione stimolante
sull'epidermide, antiedematosa, deodorante e
purificante.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE I rami terminali di pino mugo si
raccolgono in primavera-estate, recidendo i rami giovani che hanno ancora
corteccia verde e non sono ancora completamente
lignificati. Per evitare di danneggiare le piante
è necessario raccogliere i rami non già terminali ma
laterali. Si seccano questi rametti laterali al
sole per 2-3 giorni, poi se ne termina l'essiccamento all'ombra. Si conservano
in sacchetti di carta o di tela. Vanno rinnovati tutti gli
anni. La coltivazione del mugo non presenta grandi
difficoltà, soprattutto a una certa quota. Oggi comunque esistono
varietà orticole che allignano bene in giardini e parchi anche di
pianura. È possibile approvvigionarsi di queste
piantine da un vivaista. Vanno poste a dimora durante la pausa vegetativa
invernale e le si deve assistere, nel periodo vegetativo successivo, con
frequenti irrigazioni. Il mugo è indicato
per formare macchie di colore verde scuro in un giardino
roccioso.
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