Pianta della famiglia delle
Malvaceae, distribuita in Europa e nell'Asia occidentale. In Italia è
comune nei luoghi erbosi, sui ruderi, lungo le strade e nei campi, soprattutto
quelli non coltivati. È presente dalla zona mediterranea a quella
sub-montana.
GENERALITÀ La
malva è una pianta per lo più biennale, ma anche semplicemente
annuale. Ha fusti lunghi da 20-25 cm fino a un
metro, eretti o ascendenti, più o meno
ramificati. Le foglie presentano un lungo picciolo
e sono palmate; le inferiori sono grandi, con 5-7 nervature e altrettanti lobi
più o meno profondamente incisi, largamente arrotondati: le superiori,
più piccole, con 3-5 lobi più profondi di quelle basali e ad apice
più stretto, hanno un margine crenato seghettato e da giovani sono
pelose. I fiori sono riuniti in infiorescenze
fascicolari composte da una dozzina di fiori circa, disposte all'ascella delle
foglie superiori. I singoli fiori sono grandi, di colore roseo, con calicetto
formato da tre piccole brattee saldate sul calice. Sopra il calicetto sta il
calice, composto da cinque sepali triangolari, parzialmente saldati alla base.
La corolla è formata da cinque petali di forma subtriangolare, ristretti
a cuneo alla base e incisi nella parte distale. Il
frutto contiene da 10 a 12 semi disposti a cerchio, che prendono il nome di
«cocche». Per impiego terapeutico si
utilizzano le foglie e i fiori.
IMPIEGO
TERAPEUTICO La malva venne utilizzata sia come
legume che come medicamento sin dalla più remota antichità. L'uso
della malva si estese in epoca greca e romana e si andò sviluppando fino
al Medioevo e al Rinascimento. Oggi si riconoscono
alla malva diverse attività, le principali delle quali sono quella
emolliente, l'addolcente, la calmante, l'evacuante, la refrigerante e la
diuretica. Ha inoltre proprietà antiinfiammatorie, che si manifestano sia
a livello dell'apparato gastroenterico, che a livello del
respiratorio. Per queste sue proprietà viene
utilizzata in numerose preparazioni: decotti, bagni, colliri, cataplasmi, tisane
per combattere le irritazioni sia del tubo digestivo, sia dell'apparato
genitourinale e delle vie respiratorie: vie aerifere superiori e
inferiori. Esternamente la malva esercita la sua
azione antiinfiammatoria sull'epidermide arrossata, sui foruncoli, sui
flemmoni. Per uso interno viene spesso utilizzata
quale emolliente della bocca e della gola e quale espettorante in casi di
bronchiti catarrose. A livello intestinale esercita
le sue azioni antiinfiammatorie e antispastiche. Per questa azione sicura, senza
controindicazioni, viene raccomandata soprattutto ai bambini e agli
anziani. Per uso esterno la malva viene utilizzata
per fare gargarismi o sciacqui al cavo orale e alla gola, per combattere
stomatiti e ascessi, e anche per clisteri, nelle costipazioni e infiammazioni
intestinali. I principi attivi della malva sono
delle mucillagini, degli antocianosidi (tra cui principalmente la malvina),
acido clorogenico e caffeico. La malva è anche particolarmente ricca in
sali di
potassio.
PREPARAZIONI -
Uso interno: si utilizza l'infuso dei fiori e delle foglie, che presentano
identiche proprietà. Si prepara questo
infuso con 30 g per litro di acqua bollente, si filtra per tela e si prende alla
dose di 1-2 tazze al giorno. L'infuso di malva
serve nelle tossi, nei raffreddori, nelle costipazioni, nelle infiammazioni
intestinali.
- Uso esterno: si utilizza il
decotto preparato con 50 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 15-20
minuti, si filtra per tela a freddo. Il decotto
così preparato serve per fare sciacqui gargarismi, lavaggi e per la
preparazione di compresse imbevute che sono utili nelle infiammazioni delle
mucose della bocca e della gola, nelle gengiviti, nelle nevralgie
dentarie. Sull'epidermide combatte l'arrossamento,
i foruncoli, e in genere lenisce i
pruriti.
- Uso cosmetico: con una manciata
di foglie e di fiori a malva, eventualmente raccolti in una tela legata a
sacchetto, si prepara un bagno a proprietà
emollienti-idratanti. Invece dei fiori e delle
foglie si può utilizzare un litro o due di decotto, preparato come sopra
indicato in uso esterno.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE La malva si raccoglie da giugno a
settembre, al momento della fioritura. Si raccolgono in questo periodo sia le
foglie sia i fiori, che si fanno essiccare separatamente, sempre all'ombra,
disponendoli in sottile strato su
graticciati. Queste parti della pianta vengono
conservate in sacchetti di carta o di tela e vanno rinnovate tutti gli
anni. La coltivazione della malva non richiede
particolari attenzioni, essendo una pianta che si sviluppa bene in qualsiasi
tipo di terreno. Si parte generalmente da seme, che viene posto in semenzaio
all'inizio della primavera. Quando le piante hanno
raggiunto un'altezza di 5 cm o sono allo stadio di 4-6 foglie, si possono
trapiantare direttamente in campo. Si pongono a una distanza di 30 cm l'una
dall'altra, in file distanti 40 cm. Sarà
necessario operare frequenti sarchiature per togliere le erbe infestanti e, ad
attecchimento avvenuto, provvedere a una concimazione bilanciata. La malva va
seguita con frequenti irrigazioni durante il periodo
estivo. Un certo numero di piante
raggiungerà senz'altro la fioritura in autunno, ma la maggior parte
fiorirà soltanto l'anno dopo. Altre specie
del genere Malva presentano le stesse proprietà della Malva silvestris:
Malva alcea L., Malva rotundifolia L.
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