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MEDICINA - ERBORISTERIA - LAVANDA (Lavandula angustifolia Miller, Lavandula latifolia Medicus, Lavandula stoechas L.)ERBORISTERIA - LAVANDAPianta della famiglia delle Labiatae (o Lamiaceae secondo le più moderne classificazioni), distribuita nei Paesi del Mediterraneo occidentale. In Italia è presente nei luoghi aridi e sassosi, soprattutto in Liguria, Piemonte e Sardegna. La Lavandula stoechas, in particolare, si trova sul versante tirrenico vicino al mare, ed è comune anche nell'isola sarda. Le varie specie di lavanda vengono spesso coltivate per l'estrazione dell'essenza, in terreni asciutti e sassosi. GENERALITÀ Le lavande sono dei piccoli arbusti sempreverdi, alti al massimo un metro, fittamente ramificati. La parte basale della pianta è legnosa, mentre i rami erbacei sono di forma quadrangolare. Nella specie Angustifolia le foglie sono lineari o strettamente lanceolate, rivoltate al margine, di colore bianco-tomentoso, almeno nella pagina inferiore. I fiori di questa specie sono raccolti in spighe lungamente peduncolate, lasse e interrotte alla base. Il calice del singolo fiore è di forma tubolare tomentoso glauco, a denti assai brevi e ottusi, di cui il superiore è munito di una piccola appendice semiorbicolare. La corolla è pelosa, violacea. I frutti sono degli acheni oblunghi bruni e lucidi. La Lavandula latifolia è pianta più piccola della precedente, ed ha un'essenza meno pregiata. Le sue foglie inferiori sono oblunghe, più frequentemente spatolate, le altre sono più ristrette: tutte presentano una tomentosità farinosa. I fiori sono più piccoli che nella specie precedente e rimangono più a lungo. La Lavandula stoechas è un piccolo arbusto densamente ramificato, pubescente e tomentoso, che non supera il mezzo metro di altezza. Le foglie, riunite in fascetti ai nodi, sono di forma lineare e con margine rivoltato. Le spighe sono brevemente peduncolate, dense, di forma ovale o allungata. Il calice dei fiori ha forma tubolare a denti ovali, di cui il superiore è sormontato da una appendice a forma di cuore. La corolla ha colore porporino-nerastro ed è formata da cinque lobi arrotondati quasi simili tra loro. I frutti sono degli acheni di forma ovato-trigona, bruni e lucidi. Per scopi terapeutici e in profumeria si utilizzano i fiori, o meglio le infiorescenze.
IMPIEGO TERAPEUTICO Le lavande hanno proprietà stomachiche, diuretiche, sudorifere, colagoghe, carminative, stimolanti, antispastiche e vermifughe. Vengono pertanto utilmente impiegate per stimolare l'appetito, per eliminare l'aerofagia, nelle coliche, nelle idropisie, nell'ittero epatico, e in genere nelle malattie che riguardano il fegato. Inoltre la lavanda è indicata per eliminare la nausea, le vertigini, le emicranie, nonché nella debilitazione generale conseguente a lunghe degenze a letto. Esternamente i fiori di lavanda hanno proprietà di risolvere i reumatismi, la gotta, i gonfiori, le contusioni, le ecchimosi, e sono impiegati anche nelle lussazioni e nelle infiammazioni dei tendini. I bagni di lavanda sono particolarmente fortificanti per i bambini e per risolvere forme reumatiche e di paralisi. In suffumigi o fumenti, la lavanda esercita benefica attività contro la tosse e riduce il catarro bronchiale. Per uso esterno i fiori di lavanda purificano la pelle: sono pertanto molto indicati per le pelli grasse e con acne: favoriscono inoltre la cicatrizzazione delle piaghe e delle ferite, stimolano la circolazione superficiale in genere e quindi esercitano azione rubefacente, soprattutto indicata per riattivare la circolazione sanguigna a livello del cuoio capelluto. Il principio attivo della lavanda è un olio essenziale contenente principi terpenici, tra cui il linalolo, il geraniolo, il borneolo, il cineolo, nonché alcuni derivati del linalile. Sono inoltre presenti cumarine, acido ursolico, acido oleanolico.
PREPARAZIONE - Uso interno: si utilizza l'infuso preparato con 10-20 g di fiori per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5-10 minuti, si filtra per tela. L'infuso così preparato viene utilizzato nella dose di 2-3 tazze al giorno. Ha proprietà coleretiche e sedative. - Uso esterno: si usano le sommità fiorite, le infiorescenze o i fiori per la preparazione del decotto e della tintura. Il decotto si prepara con 40-50 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 10 minuti, si filtra a freddo per tela. Si utilizza per fare frizioni o lavaggi esterni. La tintura si prepara con 150-200 g di infiorescenze di lavanda per litro di alcool a bassa gradazione (30 gradi). Si lascia a macero per una settimana, si filtra per tela, si lascia riposare per 10-15 giorni. La tintura così preparata serve nelle stesse indicazioni del decotto, quale blando disinfettante della pelle e delle mucose boccali. Si usa in compresse imbevute o per frizione. - Uso cosmetico: la tintura preparata per uso esterno viene utilizzata per le frizioni al cuoio capelluto, soprattutto nel caso di capelli grassi o nella perdita di capelli. Riattivando infatti la circolazione si ripristinano le funzioni del bulbo capillifero. Una manciata di fiori serve per preparare un bagno profumato, balsamico e purificante.
RACCOLTA E CONSERVAZIONE Le infiorescenze di lavanda vengono raccolte all'inizio della fioritura, da giugno a luglio, recidendole alla base. Si possono preparare dei mazzi solo con la Lavandula angustifolia, che presenta lunghi peduncoli: si legano le infiorescenze alla base e se ne rivoltano poi i peduncoli in direzione opposta, legando un'altra volta il mazzo così composto. Il mazzo di infiorescenze così preparato veniva un tempo utilizzato (ancora oggi nelle campagne) per profumare la biancheria. I peduncoli rovesciati servono a proteggere e trattenere i fiori che con l'essiccamento potrebbero staccarsi. Le infiorescenze che invece vengono utilizzate per scopo terapeutico e cosmetico vanno poste a essiccare all'ombra, disponendole a mazzi appesi a fili tesi o in sottile strato, su graticciati. Quando le infiorescenze sono secche si separano i singoli fiori, staccandoli a uno a uno con le mani. I fiori si conservano in recipienti chiusi di vetro scuro. Si possono però conservare anche le spighe intere o infiorescenze. La lavanda va sostituita ogni anno. La coltivazione di questa pianta non presenta particolari difficoltà: si tenga però presente che essa va posta in terreno sassoso o ghiaioso, ben drenato. La coltura si deve fare partendo per trapianto di giovani piantine, che è possibile ottenere dai vivaisti o reperire in natura. Partendo invece da seme la coltivazione impiega due o tre anni prima di rendersi produttiva. La distanza di trapianto deve essere non inferiore ai 30 cm tra una pianta e l'altra. Con la lavanda si possono comporre belle aiuole ornamentali. |
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