Pianta della famiglia delle
Compositae (o Asteraceae, secondo le più moderne classificazioni),
originaria dell'America Meridionale. Introdotta in Europa nel sec. XVII,
è oggi largamente coltivata per la produzione di semi, da cui si ricava
un olio di ottima qualità.
Il girasole viene
anche coltivato per scopi ornamentali nei giardini e negli
orti.
GENERALITÀ
Il
girasole è una pianta annuale, che in particolari condizioni di terreno e
di clima raggiunge anche i 3 m di altezza. Di solito ha radice fittonante, che
si sviluppa verticalmente nel terreno emettendo numerose radici
laterali.
Il fusto, che può raggiungere
anche i 7-8 cm di diametro, è densamente peloso in tutta la sua altezza e
presenta solchi longitudinali.
Le foglie sono
opposte inferiormente e diventano invece alterne nella parte superiore della
pianta: hanno forma ovale o cuoriforme, con margine seghettato, e sono
lungamente picciolate. Sono anch'esse densamente coperte di
peli.
I fiori sono raccolti in grandi infiorescenze
a capolino. Di solito la pianta sviluppa un unico capolino terminale, ma in
particolari condizioni può emettere all'ascella delle foglie superiori
altre ramificazioni che portano uno o più capolini ciascuno. Quando la
pianta emette un unico capolino, questo può arrivare ai 30 cm di
diametro.
I fiori del raggio sono ligulati, con
grandi ligule gialle cariche. I fiori del disco sono invece tubolosi, ma sempre
a corolla di colore giallo.
I frutti sono degli
acheni nerastri, che presentano striature più scure longitudinali.
L'achenio ha forma ovale e superficie
vellutata.
Per scopi terapeutici si utilizzano le
sommità fiorite e i semi.
Campo di girasoliIMPIEGO
TERAPEUTICO
I semi di girasole sono molto ricchi di
olii, costituiti da trigliceridi dell'acido linoleico. I fiori contengono
flavonoidi, carotinoidi e fitosterine.
L'olio
ricavato dai semi ha proprietà ipocolesterolizzanti, quindi è
indicato per combattere l'arteriosclerosi.
Oltre
alle proprietà dietetiche, il girasole ha proprietà nevralgiche,
tossifughe, diuretiche, febbrifughe e
astringenti.
Per le sue proprietà
antinevralgiche viene utilizzato per combattere soprattutto le nevralgie
facciali del trigemino.
Per le sue proprietà
tossifughe viene utilmente impiegato nelle malattie da raffreddamento con
irritazione delle vie superiori e profonde dell'apparato respiratorio. È
pertanto utile nelle bronchiti e nelle tossi persistenti, con o senza
catarro.
Per le sue proprietà diuretiche
è indicato nella gotta, nei processi asfittici, per combattere
l'obesità.
Quale febbrifugo è
particolarmente indicato, oltre che nelle febbri intermittenti, anche per i
rialzi termici stagionali conseguenti a malattie da
raffreddamento.
Esternamente il girasole esercita
le sue proprietà astringenti sulla pelle e sulle mucose
infiammate.
- Uso interno: si utilizzano i
semi e le sommità fiorite.
Con i semi si
prepara un infuso: occorrono semi torrefatti nella dose di 20 g per litro di
acqua bollente. Di questo infuso si prendono due tazzine al giorno, per
combattere l'eccitazione nervosa o il mal di testa, la tosse o il
raffreddore.
Con le sommità fiorite si
preparano un infuso, la tintura alcoolica e la tintura vinosa. L'infuso viene
preparato con 30 g per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5-10
minuti, si filtra per tela. L'infuso così preparato
va
preso nella dose di 2-3 tazzine al giorno, per
facilitare la digestione o per aumentare la
diuresi.
La tintura alcoolica viene preparata con
150-200 g di sommità fiorite per litro di alcool a 60-70°. Si lascia
a macero per una settimana, si filtra, si lascia riposare per un'altra
settimana. La tintura così preparata va somministrata nella dose di 20-30
gocce per 2-3 volte al giorno. Le sue indicazioni sono le stesse
dell'infuso.
La tintura vinosa si prepara con 30-50
g di sommità fiorite per litro di vino bianco secco. Si lascia a macero
per una settimana e invecchiare poi per un mese. Questa tintura va presa a
bicchierini, 2 al giorno; serve soprattutto per attenuare i sintomi del
raffreddore. La tintura vinosa di girasole infatti decongestiona le mucose delle
vie aeree superiori e riduce la secrezione
nasale.
- Uso esterno: si utilizzano le
sommità fiorite, con le quali si prepara un decotto: 50 g per litro di
acqua. Si lascia bollire per 10 minuti, poi a freddo si filtra per
tela.
Il decotto così preparato ha
proprietà astringenti e viene utilizzato per fare lavaggi e sciacqui o
per la preparazione di compresse imbevute da applicare su pelli e mucose
infiammate.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE
Il girasole arriva a fiore da luglio
a settembre: i capolini si raccolgono con il breve ramo che li sorregge. Si
lasciano i capolini centrali, per la produzione del seme che viene raccolto a
maturazione (in ottobre).
Le sommità
fiorite, raccolte in mazzi di cinque o sei, vengono messe a seccare all'ombra,
appese a un filo teso, in locale ben aerato.
Dai
grossi capolini si staccano facilmente i semi con una leggera pressione delle
dita. I semi così staccati vengono messi a seccare all'ombra in setacci a
maglie larghe, distendendoli in sottile strato, in locale asciutto e
aerato.
Sia i capolini che i semi vengono
conservati in sacchetti di carta o di tela. Queste parti della pianta devono
essere rinnovate tutti gli anni.
La coltivazione
del girasole è assai semplice. Si parte presto in primavera seminando in
germinatoio o semenzaio, e si trapiantano le piantine quando hanno raggiunto
l'altezza di 20-25 cm.
Le piante vanno disposte
alla distanza di m 1-1,5 l'una dall'altra: solo con un impianto rado si riesce a
ottenere piante di notevole altezza.
Indicatissima,
ad attecchimento avvenuto, una concimazione mista, ricca in azoto. Durante la
stagione calda è necessario bagnare. Per evitare che i temporali estivi
possano abbattere la pianta, conviene sorreggerla con un tutore infisso nel
terreno per 20-25 cm.