Pianta della famiglia delle
Leguminosae (o Favaceae, secondo le più moderne classificazioni)
distribuita in quasi tutta l'Europa. In Italia è molto comune nei boschi
di collina e nelle zone submontane. Cresce esclusivamente su terreno acido e
siliceo. È pianta calcifuga. Viene anche coltivata
in numerose varietà a fiori di differente colore, per comporre nei
giardini siepi o cespugli ornamentali.
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GENERALITÀ La ginestra dei carbonai è una
pianta arbustiva alta fino a un metro o poco più, con rami verdi assai
lunghi e sottili. Ciascun ramo ha cinque costolature longitudinali
sporgenti. Le foglie alterne, fitte, hanno un
cortissimo picciolo e sono composte da tre foglioline ellittiche ovovate; in
qualche caso la foglia può essere anche semplice. Da giovani le foglie e
le foglioline sono pubescenti, mentre da adulte sono
glabre. I fiori crescono solitari all'ascella delle
foglie: hanno corolla gialla, più grande della stessa foglia; a volte
sono talmente fitti su ogni ramo da dar l'impressione di un racemo
allungato. Al momento della fioritura primaverile
la pianta è molto bella, perché interamente ricoperta di fiori.
Fiorisce dalla seconda metà d'aprile a
giugno. Il frutto è un legume alquanto
peloso, non molto grande, lungo 3-4 cm e largo appena uno; contiene 3-4 semi, o
raramente di più, grigi e lucidi. Per scopi
terapeutici si utilizzano i fiori o i rami giovani raccolti al momento della
fioritura.
IMPIEGO
TERAPEUTICO La ginestra dei carbonai non era nota
agli antichi Greci e Romani: in Grecia infatti non cresce, e nel Sud d'Italia
è piuttosto rara. Il suo impiego terapeutico data dal
Rinascimento. La ginestra dei carbonai ha
proprietà diuretiche, purgative e, a dosi elevate, anche emetiche. Per la
presenza del suo alcaloide, la sparteina, ha attività sul cuore, tanto da
essere ancora oggi utilizzata in campo cardiovascolare per le proprietà
vasocostrittrici, ipertensive e
antiemorragiche. Per le sue proprietà
diuretiche viene efficacemente impiegata nell'idropisia, nelle asciti, nella
mesarca, nella albuminuria, nelle nefriti e negli stati infiammatori in genere.
È inoltre impiegata anche nel reumatismo cronico, nella gotta e nelle calcolosi
epatiche. Quale cardiovascolare assai attivo va
prescritta dal medico; oggi però è quasi del tutto sostituita dal
suo principio attivo, la spaneina, contenuta in numerose specialità
farmaceutiche. Noi ci limiteremo quindi a descrivere gli impieghi terapeutici
della ginestra solo quale diuretico e
antireumatico. I fiori hanno prevalentemente
attività diuretica, presentando un basso tenore di sparteina (al
contrario dei rami terminali). I principi attivi
della ginestra dei carbonai, oltre all'alcaloide sparteina, sono dei flavonoidi
e alcune sostanze
tanniche.
PREPARAZIONI -
Uso interno: si utilizza l'infuso, preparato con 10-15 g di fiori essiccati per
litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5-10 minuti si filtra per tela,
si prende a tazzine: 1-2 al giorno, quale
diuretico.
- Uso esterno: si utilizza il
decotto preparato con 50-60 g di fiori o di rami terminali finemente sminuzzati
per litro di acqua. Si lascia bollire per 5-10 minuti, si filtra per tela a
freddo. Questo decotto serve per fare lavaggi o per preparare compresse imbevute
da porre sugli ascessi e sugli edemi
esterni.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE I fiori si raccolgono al momento
della fioritura che va da fine aprile a giugno, appena sono aperti, in giornate
asciutte, dopo che la rugiada è
scomparsa. Si mettono a seccare all'ombra,
disponendoli in sottile strato su graticciati a maglie fitte. Si conservano poi
in sacchi di carta chiusi. I rami terminali si
raccolgono appena terminata la fioritura, in luglio, operando una sorta di
potatura. Si tagliano poi in pezzi di 5-10 cm e si pongono a seccare all'ombra.
Si conservano in sacchetti di tela o di
carta. Queste parti della ginestra dei carbonai
vanno rinnovate tutti gli anni. La coltivazione
della ginestra dei carbonai non presenta nessuna difficoltà, essendo
questa pianta facilmente impiegata per consolidare scarpate e in
giardinaggio. Le giovani piante si comprano dai
vivaisti oppure si prendono direttamente in natura. È consigliabile in tal caso
raccoglierle con l'uso di un attrezzo orticolo, asportando anche un pane di
terra. Si possono ottenere giovani piante operando
la semina in semenzaio o in vasi. Il trapianto in piena terra va fatto soltanto
dopo il primo anno di fioritura. Ricordiamo che
questa pianta non cresce in terreni ricchi di calcio: è perciò
necessario, specie in terreni alluvionali o argillosi, mettere attorno
all'apparato radicale molta torba o terra di
erica. La ginestra dei carbonai, avendo un apparato
radicale abbastanza profondo, non necessita di frequenti irrigazioni nemmeno
durante il periodo estivo.
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