MEDICINA - ERBORISTERIA - FRASSINO (Fraxinus excelsior L.)

Pianta della famiglia delle Oleaceae, distribuita in Europa, Asia occidentale, Africa settentrionale. In Italia si trova qua e là, dal mare alla regione montana di quasi tutta la Penisola e nelle isole, in luoghi freschi.
È spesso coltivata per scopi ornamentali o quale tutore nei vigneti.

GENERALITÀ
Il frassino è un albero che raggiunge grandi dimensioni e una altezza di 20-30 m. Ha rami giovani ingrossati ai nodi e gemme brune, pubescenti o glabre.
Le foglie sono opposte, composte, paripennate, con 5-6 paia di foglioline di dimensioni e di forma differenti a seconda delle varietà. Le foglioline sono sessili sulla rachide, e hanno forma oblungo-lanceolata e apice acuto: il margine è dentellato a denti acuti e la superficie fogliare è glabra, pelosa solo sulla nervatura centrale.
I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia e si sviluppano prima delle foglie da particolari gemme, dette gemme fiorifere.
Il singolo fiore manca completamente di calice e corolla: vi si possono notare tuttavia due stami che producono il polline: tra questi stami è inserito l'ovaio che darà origine, dopo la fecondazione, al frutto, che è una samara di forma ovale allungata, munita di ali prolungate che permettono l'inseminazione a distanza.
Per scopi terapeutici si utilizzano la corteccia dei rami, le foglie e i frutti.

IMPIEGO TERAPEUTICO
Il frassino è pianta utilizzata fin dall'antichità per le sue proprietà diuretiche, diaforetiche, lassative, antireumatiche e antigottose.
La parte di pianta comunemente utilizzata per scopi terapeutici è la foglia, che viene impiegata per attivare la diuresi dei gottosi e degli idropici o per regolare le funzioni dell'intestino, nella stitichezza soprattutto senile.
Grazie alle sue proprietà diuretiche il frassino rappresenta un presidio terapeutico molto utile nella cura del reumatismo articolare acuto e dell'artrite.
La corteccia del frassino ha soprattutto proprietà amare, febbrifughe e astringenti. È stata a lungo usata quale succedaneo della corteccia di china, per la terapia della malaria e delle nevriti intermittenti.
I frutti vengono utilizzati in sostituzione delle foglie soprattutto per regolare le funzioni dell'intestino quale blando lassativo.
I principi attivi del frassino sono: alcuni glicosidi (principale il fraxoside), sostanze tanniche (presenti soprattutto nella corteccia), alcuni principi flavonici (presenti soprattutto nelle foglie).

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizzano le foglie, la corteccia e i frutti.
Con le foglie si prepara l'infuso e la tintura vinosa. L'infuso viene preparato utilizzando 20 g di foglie secche per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5-10 minuti, si filtra per tela. Si prende l'infuso nella dose di 2-3 tazzine al giorno, quale diuretico antireumatico e regolatore delle funzioni intestinali.
La tintura vinosa, fatta con le foglie di frassino, viene preparata con 40 g per litro di vino bianco. Si lascia a macero per una settimana, si filtra, si lascia riposare per 15-20 giorni. Questa tintura va presa a bicchierini: 2-3 al giorno.
Con la corteccia di frassino si prepara un decotto: ne occorrono 20 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti, poi si filtra per tela. Il decotto così preparato viene usato quale febbrifugo, nella dose di 2-3 tazze al giorno.
Con i frutti si prepara un infuso, utilizzando 40 g di questa parte secca della pianta per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 10 minuti. Questo infuso va preso come blando lassativo nella dose di una tazza, con l'aggiunta di uno o due cucchiaini di zucchero. Se arricchito di uno o due cucchiaini di manna, esercita una azione lassativa più forte.

- Uso esterno: si utilizzano le foglie, con le quali si prepara un decotto concentrato (80 g di foglie secche per litro di acqua). Si lascia bollire per 10-15 minuti, si filtra a freddo.
Il decotto così preparato serve per preparare compresse imbevute, da applicare sulle articolazioni o sulle parti dolenti per gotta, artrite o reumatismi.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
La corteccia del frassino si raccoglie in primavera o al termine del periodo vegetativo, in autunno. Va staccata dai rami vecchi con un coltello, poi tagliata a pezzi di 5-10 cm e messa a seccare al sole. La corteccia così preparata si conserva in sacchetti di carta o di tela.
Le foglie si raccolgono al momento del loro massimo sviluppo da giugno a luglio, quando sono completamente formate. Si elimina la rachide mediana staccando le foglioline una a una, e queste foglioline vanno poste a seccare all'ombra, in locale ben aerato, in strato leggero su graticciati o larghi setacci. Le foglie si conservano in sacchetti di carta o di tela.
I frutti si raccolgono alla completa maturazione, in agosto - settembre. Si staccano separandoli uno a uno dai pedicelli che li sostengono e si pongono a essiccare all'ombra, come le foglie. Si conservano in sacchetti di carta o di tela.
La corteccia mantiene le sue proprietà per due-tre anni, mentre le foglie e i frutti devono essere rinnovati ogni anno.
Essendo il frassino un albero di alto fusto, conviene, se si intende coltivarlo, partire da piccole piante, acquistabili in un vivaio. Ne esistono diverse varietà orticole, tutte efficaci dal punto di vista terapeutico. Si trapiantano come le piante da frutta, ma si tenga presente che la distanza minima l'una dall'altra deve essere di 5-6 m. Il frassino cresce bene in qualsiasi tipo di terreno. Solo durante il primo anno di impianto necessita di irrigazioni durante il periodo estivo.
 

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