MEDICINA - ERBORISTERIA - FRAGOLA (Fragaria vesca L.)

Pianta della famiglia delle Rosaceae, distribuita in Europa e in Asia. In Italia è comune nei boschi, tra le siepi, nella parte settentrionale come nella parte meridionale e nelle isole.
Viene coltivata in diverse varietà orticole per ottenere le infruttescenze e i frutti: le ben note fragole, fragoline, fragoloni o magiostre.

GENERALITÀ
La fragola è una pianta erbacea perenne con rizoma verticale, che emette lateralmente numerosi stoloni che assicurano la riproduzione per via vegetativa.
Le foglie basali hanno un lungo picciolo con lamina divisa in tre foglioline di forma ovovata e a margine dentellato.
A primavera la pianta emette stami fiorali brevi che portano alla sommità una infiorescenza a ombrella. I singoli fiori hanno un calice formato da cinque sepali di forma triangolare, e una corolla formata da cinque petali ovali di colore bianco.
La parte femminile del fiore è disposta su un ricettacolo conico che si sviluppa con la maturazione, formando i cosiddetti frutti di fragola. Questo ricettacolo a maturità assume una colorazione rosa-rosso ed è carnoso, dolce e profumato.
I veri frutti dal punto di vista scientifico, sono invece quei piccoli granellini che si trovano alla superficie del ricettacolo carnoso. Sono acheni di forma ovale e colore bruno-giallastro.
Per scopi terapeutici si utilizzano il rizoma e le foglie.

IMPIEGO TERAPEUTICO
La fragola era pianta ben nota per i suoi frutti sin dalla più remota antichità. Il suo uso terapeutico è però limitato agli ultimi secoli.
Le foglie e le radici sono diuretiche e astringenti.
Esternamente il decotto di fragola serve per fare gargarismi che hanno proprietà antiinfiammatorie e decongestionanti, particolarmente utili nelle infiammazioni della gola e nei processi anginosi.
Il rizoma della fragola ha proprietà aperitive, depurative e diuretiche, che possono essere utilmente sfruttate nelle idropisie, nella gotta, nei casi di artrite e di reumatismi. Le preparazioni per uso interno sono poi utili nella sciatica e nelle calcolosi renali. Il rizoma di fragola ha anche proprietà astringenti particolarmente indicate per le infiammazioni delle gengive.
Le foglie hanno proprietà astringenti cutanee ed esercitano proprietà antiemorragiche e cicatrizzanti.
I principi attivi della fragola sono: mucillagini, tannini, alcoli triterpenici, numerose vitamine (soprattutto A, B e C). Il frutto è particolarmente ricco di zuccheri.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizzano il rizoma e le foglie per la preparazione di un infuso.
Occorrono 10 g di questa parte della pianta essiccata per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5 minuti, si filtra per tela.
Questo infuso va preso nella dose di 2-3 tazze al giorno, per stimolare l'appetito o per aumentare la diuresi nonché per la eliminazione degli acidi urici.

- Uso esterno: si utilizzano il rizoma e le foglie.
Con queste parti della pianta si prepara un decotto con 50 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti, si filtra.
Si utilizza questo decotto per fare sciacqui o gargarismi più volte nella giornata, per togliere le infiammazioni delle mucose del cavo orale e della gola.

- Uso cosmetico: una manciata di foglie fornisce un bagno utile per le pelli delicate, sensibili e infiammate.
La polpa del frutto di fragola serve per la preparazione di maschere schiarenti, emollienti, rivitalizzanti: è quindi particolarmente indicata per le pelli rugose e secche.
Il succo di fragola viene utilizzato anche per lenire il dolore conseguente agli eritemi solari.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Il rizoma della fragola si raccoglie al termine del periodo vegetativo, d'autunno, nei mesi di ottobre e novembre. Si ripulisce dal terriccio, si eliminano le parti secche aeree della pianta recidendole, e si mette a essiccare al sole. Si conserva in sacchetti di carta o di tela.
Le foglie vanno raccolte nel periodo del loro massimo sviluppo, da aprile a maggio. Si fanno seccare all'ombra disponendole in sottile strato su graticciati. Le foglie secche si conservano in sacchetti di carta o di tela.
Il rizoma può servire per 2-3 anni, mentre le foglie vanno sostituite tutti gli anni.
Pare che le piante selvatiche abbiano una attività terapeutica superiore a quella delle piante coltivate. In effetti, ben si sa che la fragolina di bosco è senz'altro più profumata e di sapore più delicato della comune fragolona coltivata negli orti e nei giardini. Per scopi terapeutici comunque è impiegabile, in mancanza della fragola selvatica, la fragola coltivata nell'orto. Le dosi sono le stesse.
La coltivazione di questa pianta non presenta particolare difficoltà. Si deve fare sempre per trapianto dei polloni radicali, disponendoli a una distanza di 20-25 cm l'uno dall'altro, in file tra loro distanti 30 cm. La coltivazione della fragola rientra nella pratica orticola comune.
 

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