Pianta della famiglia delle
Scrophulariaceae, distribuita in Europa centrale e occidentale: spesso viene
coltivata come pianta ornamentale e come pianta
medicinale. In Italia è praticamente
spontanea nella sola
Sardegna.
GENERALITÀ La
digitale è una pianta erbacea biennale o perenne che nel primo anno di
vita emette una rosetta basale di foglie grandi di forma ovato-lanceolata,
picciolate, a margine crenato, vellutate o pubescenti per la presenza di lunghi
peli. Dallo scapo centrale della rosetta basale si sviluppa uno scapo fiorito
alto anche più di un metro. Le foglie dello scapo sono sessili o sub
sessili, più piccole, di forma lanceolata. I
fiori sono raccolti in una infiorescenza terminale a grappolo semplice o
più raramente composta. Inseriti tutti attorno allo scapo, si rivolgono
normalmente da un lato, sono pendenti e presentano un calice semplice corto. La
corolla è grande, a forma di ditale: da qui il nome della pianta. Il
colore della corolla varia da un rosso vivo al rosa pallido, fino al
bianco. Il frutto è una capsula con
numerosissimi semi molto piccoli di colore grigio. Alla maturazione dei semi
normalmente la pianta muore, ma può emettere dalla base altre gemme che
formano prima dell'autunno nuove rosette. Per scopi
terapeutici si usano le foglie, da cogliersi nel primo anno di coltivazione: il
contenuto dei principi attivi si riduce difatti notevolmente nel secondo
anno.
IMPIEGO
TERAPEUTICO Questa pianta, assente nella regione
mediterranea, è stata ignorata dagli antichi Greci e Romani e dai medici
arabi. In Europa occidentale la sua tossicità era già nota nel
sec. XVI, ma non la si utilizzò per scopi terapeutici che molto tempo
dopo. Il primo impiego terapeutico della digitale purpurea data infatti dalla
fine del sec. XVIII. Le prime indicazioni furono
quelle riguardanti l'attività diuretica: solo più tardi si
scoprirono le proprietà cardioattive di questo ancor oggi insuperato
rimedio terapeutico. La Digitalis purpurea, come le
specie del genere che verranno descritte successivamente, contiene un elevato
numero di glicosidi cardioattivi, suddivisi in gruppi che presentano
caratteristiche generali comuni sulla contrattività e sulla cinetica del
cuore. La Digitalis purpurea è ancora oggi
presente nelle principali farmacopee di tutto il mondo. Da questa pianta
infatti, come dalle congeneri, si estraggono principi attivi glicosidici che
costituiscono la base delle più importanti specialità medicinali
ad azione cardiocinetica. È pianta però estremamente tossica, che
può essere prescritta solamente dal
medico.
PREPARAZIONI Data
l'elevata tossicità, non vengono qui riportate né le preparazioni
né le dosi d'uso farmaceutico. L'impiego di questa pianta è
strettamente legato a precise prescrizioni
mediche.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE La raccolta delle foglie deve essere
fatta durante il primo anno di coltivazione, non oltre il mese di agosto.
Esperienze in tal senso sul tenore in principi attivi della Digitalis purpurea
hanno infatti dimostrato che dopo il mese di agosto la quantità di
glicosidi è notevolmente inferiore. Si deve
fare la raccolta staccando le foglie completamente formate, recidendole alla
base con un coltello, alla sera appena prima del tramonto in giornate
asciutte. Le foglie devono essere essiccate il
più in fretta possibile disponendole su graticciati in sottile strato, ma
meglio ancora in stufa, a una temperatura di 50° e con forte circolazione
di aria. Esse vanno conservate in sacchetti di
carta o di tela o in vasi di vetro scuro. Vanno rinnovate tutti gli
anni. Essendo la Digitalis purpurea una pianta
largamente utilizzata dall'industria farmaceutica, viene coltivata anche su
vaste estensioni di terreno. La coltura si
può fare partendo da seme, meglio se in semenzaio, all'inizio della
primavera. Quando le piantine hanno raggiunto un'altezza di 5-8 cm vanno
trapiantate direttamente in terreno a una distanza di 25-30 cm l'una dall'altra,
tenendo tra le righe una distanza di 35-40 cm. Una coltivazione così
impostata permette un buon sviluppo della
pianta. Dopo il trapianto è importante
effettuare una concimazione bilanciata, che deve essere seguita da periodiche
irrigazioni ogni 10-15 giorni durante la stagione
calda. Per l'estrazione dei principi attivi, viene
oggi utilizzata un'altra specie dello stesso genere: la Digitalis lanata o
digitale d'Ungheria. Questa specie differisce dalla precedente per avere foglie
allungate, lucide, con scarsi peli al margine o sulla pagina inferiore. I fiori
della digitalis lanata sono di colore giallo-ocraceo, reticolati nella corolla e
con il labbro inferiore sporgente. Altre digitali spontanee presentano
attività simili a quella della Digitalis purpurea.
Sono: - Digitalis ambigua Murr., sinonimo Digitalis
grandiflora Lan. Questa specie presenta dei fiori molto grandi, gialli, disposti
in una infiorescenza racemiforme composta da 10-20
fiori. - Digitalis lutea L. è una pianta con
foglie simili a quelle della Digitalis lanata, a forma stretta e lanceolata. La
corolla dei fiori è piccola e di colore giallo pallido, con due macchie
un po' più scure alla fauce. L'infiorescenza è costituita da
numerosissimi fiori rivolti sempre dallo stesso
lato. - Digitalis micranta Schrad. È molto simile
alla Digitalis lutea, ma presenta dei fiori molto più piccoli, con due
macchie evidentissime di colore bruno-ruggine alla fauce.
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