Pianta della famiglia delle
Compositae o Asteraceae, distribuita in Europa, Asia e Africa settentrionale, ma
ormai divenuta cosmopolita per coltivazione. In Italia è comune nei
prati, lungo le strade, dal piano alle zone
montane. Se ne conoscono numerosissime
varietà
orticole.
GENERALITÀ È
una pianta erbacea perenne a rizoma ingrossato e con radice affusolata a
fittone. Durante il primo anno di vegetazione o di
coltura la pianta emette solamente una rosetta di foglie basali. Al secondo anno
dalla parte centrale della rosetta si sviluppa uno scapo alto fino a 2 m o
più in alcune varietà coltivate, ampiamente ramificato fin dal
basso; porta numerosi fiori raccolti in infiorescenze a
capolino. Le foglie radicali a rosetta sono lunghe
da pochi centimetri fino a 25-30, e sono molto variabili; le caulinarie sono
molto più piccole e di forma lanceolata, sempre sessili e
amplessicauli. I capolini sessili, sono raggruppati
normalmente a 3-4 e accompagnati da un capolino peduncolato. I fiori per
capolino sono 15-20, tutti ligulati, di colore
azzurro. I frutti sono degli acheni molto piccoli e
leggeri, stipati nella infruttescenza; presentano un baffo formato di squamette
minutissime. Per uso terapeutico si utilizzano le
radici e le foglie.
IMPIEGO
TERAPEUTICO La cicoria fu certamente conosciuta
dagli antichi Greci e Romani come pianta amica del fegato. Così la
descrive Plinio per l'impiego terapeutico, accennando anche al suo uso presso
gli Egizi. Altri autori latini riportano che la cicoria è un fortificante
dello stomaco. Durante il Medioevo se ne scoprirono le proprietà
amaricanti, digestive e diuretiche. In epoca
moderna sono state dimostrate le proprietà toniche, stomachiche,
depurative, diuretiche, lassative, colagoghe e febbrifughe della
cicoria. Essa viene pertanto utilizzata come
aperitivo contro l'atonia delle vie digestive, ma anche come anticatarrale tanto
a livello gastrico quanto a livello
respiratorio. Per le sue proprietà colagoghe
viene utilizzata nell'ittero, nelle coliche epatiche e nelle epatiti in
genere. Come febbrifugo è attiva tanto sulle
febbri intermittenti, oggi assai rare, come sulle febbri dipendenti da malattie
da raffreddamento stagionale. Esternamente la
cicoria ha proprietà rinfrescanti, emollienti,
antiinfiammatorie.
PREPARAZIONI -
Uso interno: si utilizzano le radici e le foglie. Entrambe queste parti della
pianta sono depurative.
Con le radici si
prepara un decotto utilizzando 40 g di radice secca per litro di acqua. Si
prende alla dose di una tazza prima dei pasti
principali. Con le radici si può preparare
anche una tintura vinosa, con 20 g di radice secca di cicoria per un litro di
vino bianco. Si lascia a macero per una settimana, si filtra, si lascia riposare
per una quindicina di giorni, quindi si beve a bicchierini prima dei pasti, non
più di due al giorno. Con le foglie si
prepara un infuso: 20 g di foglie secche finemente triturate per litro di acqua
bollente. Si lascia riposare per 5 minuti, si filtra l'infuso per tela e si beve
a tazzine prima dei pasti: non più di due tazzine al
giorno.
- Uso esterno: si utilizza il
succo fresco ottenuto per spremitura. Questo succo
diluito due volte con acqua viene utilizzato per preparare compresse imbevute da
applicare sulle pelli secche ed
arrossate.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE Le radici vanno preferibilmente
raccolte al termine del periodo vegetativo, d'autunno, da piante di un anno;
volendo, si possono raccogliere anche in primavera. D'autunno però la
radice è più ricca di principi
attivi. Le radici, tolte dal terreno con l'aiuto di
un attrezzo orticolo, vengono ripulite dal terriccio con un coltello. Si
tagliano a piccoli tondelli, che si lasciano seccare per due giorni al sole.
L'essiccamento si completa quindi all'ombra. Le
radici di cicoria possono essere essiccate anche artificialmente in stufa a
circolazione d'aria forzata, alla temperatura di 50°. Si conservano poi in
sacchetti di tela o di carta. Vanno rinnovate ogni due
anni. Le foglie si raccolgono dalle piante che
iniziano la fioritura. Si staccano con le mani e si dispongono in sottile strato
all'ombra su graticciati. Si conservano in sacchetti di tela o di carta e vanno
rinnovate tutti gli anni. La coltivazione della
cicoria è assai semplice. Si può coltivare tanto in cassette
quanto in terreno. Si parte sempre da seme, che viene posto direttamente nel
terreno di coltura a spaglio. Se non si dispone di
sementi selvatiche, si può utilizzare la comune semente, venduta a
bustine nei negozi specializzati. Meglio richiedere la varietà da taglio
o «lingua di cane»: questa varietà infatti contiene in alto
grado i principi attivi della cicoria selvatica, e cioè inulina e
sostanze amare. La cicoria cresce bene in terreno
sciolto e ben concimato. Si deve provvedere a frequenti irrigazioni durante la
stagione estiva.
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