MEDICINA - ERBORISTERIA - CALENDOLA (Calendula officinalis L.)

Pianta della famiglia delle Compositae-Asteraceae, distribuita in Europa, Asia occidentale e Africa settentrionale. In Italia si trova spontanea dalla zona mediterranee alla zona submontana. Si conoscono molte varietà orticole, tra cui alcune a fiore doppio. Viene venduta come fiore reciso soprattutto nei mesi invernali.

GENERALITÀ
Specie annuale o raramente biennale, erbacea, raggiunge con lo scapo fiorale un'altezza massima di mezzo metro, ma per lo più è alta solo 25-30 cm. Ha una radice fittone che emette numerose radici laterali.
Le foglie sono alterne sul fusto: le inferiori hanno forma di spatola, le superiori sono obovate e abbracciano i caule. I fiori sono raccolti in infiorescenze terminali a capolino, grandi, di color giallo o arancio. Normalmente nelle piante coltivate tutti i fiori sono ligulati (fiori doppi) mentre nella specie selvatica solo quelli esterni sono ligulati, mentre quelli centrali sono tubulari.
I frutti sono degli acheni rugosi e muniti di piccoli aculei. Tutta la pianta è provvista di peli e di ghiandole oleifere.
Per scopi terapeutici si utilizzano i capolini, le foglie, le sommità fiorite.
Fiori di Calendola


IMPIEGO TERAPEUTICO
Pianta forse sconosciuta agli antichi Greci e Romani o confusa con altre Compositae, non trovò impiego per scopi terapeutici se non in epoca rinascimentale. Viene descritta nel trattato di Mattioli come utile emmenagogo. Più tardi la calendola venne abbandonata, ma ritornò a essere impiegata largamente in quest'ultimo secolo.
Le attività della calendola sono principalmente sudorifere, depurative, emmenagoghe, cicatrizzanti. Le si riconoscono inoltre proprietà stimolanti, antispastiche, antiemetiche e colagoghe.
Per le sue proprietà regolatrici del flusso mestruale (emmenagoghe) viene utilizzata sia nei casi di amenorrea sia nelle dismenorree.
Come cicatrizzante si usa la calendola nelle infiammazioni ed ulcere dell'apparato gastroenterico, o in applicazioni esterne sulle piaghe, le scottature, le ulcerazioni nonché nell'acne, impetigine, eczema e contusioni.
Per le sue proprietà antispasmodiche e antiemetiche, viene utilmente impiegata negli spasmi gastrici e nelle contrazioni da vomito. L'attività colagoga della calendola, già intuita dalla medicina empirica, è stata poi scientificamente provata nelle disfunzioni della secrezione biliare.
I principi attivi della calendola sono dei carotinoidi, mucillagini, resine, e un olio essenziale.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizzano i fiori, coi quali si prepara l'infuso e la tintura.
L'infuso viene fatto con 10-15 g di fiori ridotti in piccoli frammenti per litro di acqua calda. Si lascia riposare per 10 minuti. Si beve alla dose di una tazza o due tazzine al giorno.
La tintura si prepara con 200 g di calendola per litro di alcool a 25°. Si lascia macerare per una settimana. Si filtra. Si somministra alla dose di 20-40 gocce al giorno, meglio in due volte. L'infuso e la tintura per uso interno servono per eliminare gli spasmi gastrici e per regolarizzare il ciclo e il flusso mestruale.

- Uso esterno: si utilizzano i fiori o le sommità fiorite per preparare il decotto e la tintura alcoolica.
Il decotto si prepara con 60 g di calendola secca per litro di acqua. Si lascia bollire per 10 minuti, poi si filtra dopo averlo raffreddato a temperatura ambiente. Si usa il decotto per lavaggi o sciacqui alla bocca, o per preparare compresse con garza imbevuta. Questo preparato decongestiona le mucose e toglie l'infiammazione della pelle: è utile anche nell'eritema solare.
La tintura si prepara con 10 g di calendola per litro di alcool a 25°. Si lascia a macero per una settimana, poi si filtra. Va utilizzata solo per preparare compresse per pelli irritate o arrossate e per calli.
Disponendo della pianta fresca si possono usare le foglie di calendola per preparare il succo che, diluito due volte con acqua, può utilmente sostituire la tintura.

- Uso cosmetico: Per le sue proprietà addolcenti e idratanti oltre che decongestionanti, la calendola viene utilmente impiegata per preparare bagni. Serve a tal scopo una manciata di fiori, immersi nell'acqua calda del bagno: per evitare che i fiori si disperdano nell'acqua, si avvolgono in una tela legata a sacchetto.
Questo tipo di bagno può essere utile per eliminare le irritazioni alle mani dovute al freddo.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
La calendola si raccoglie al momento della fioritura che inizia da settembre e continua fino alla primavera (con la coltivazione si possono avere piante fiorite tutto l'anno).
I fiori si raccolgono al mattino, in giornate asciutte, appena la rugiada è scomparsa.
Le foglie si raccolgono durante tutto il periodo di vegetazione della pianta e vengono utilizzate anche fresche per spremere il succo
I fiori e le sommità fiorite si seccano all'ombra, in locale ben aerato, disponendoli in strato sottile, su graticciati. Si conservano in sacchetti di tela o di carta.
La calendola è facilmente coltivabile in qualsiasi tipo di terreno, partendo da seme. Si provvede alla semina in semenzaio dalla primavera all'estate. Si trapiantano le piantine quando hanno raggiunto l'altezza di 5 cm in file distanti 25-30 cm; la densità nella fila non deve essere superiore a 5-6 piante per metro. La calendola va bagnata d'estate una volta la settimana. Si può coltivare anche in vaso.
 

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