Pianta dei terreni incolti,
ben nota ai bambini che si divertono a lanciarne i frutti che si attaccano
tenacemente ai vestiti o ai
capelli.
GENERALITÀ È
una pianta erbacea biennale della famiglia delle Composite. Può
raggiungere, il secondo anno, anche i due metri di altezza, mentre il primo anno
sviluppa una rosetta basale costituita di grandi foglie lunghe fino a 50 cm e
larghe 30. Si distinguono diverse varietà,
oggi suddivise anche in differenti specie. Ma sono vicine come caratteri
morfologici e hanno lo stesso impiego terapeutico, per cui non vengono trattate
separatamente in questa descrizione, che non ha intenti
sistematici. I fiori sono riuniti in numerose
infiorescenze a capolino disposte sulle ramificazioni terminali. I singoli
fiori, di color rosa-violaceo, sono contornati da numerose brattee, ricurve a
uncino nella parte terminale: sono queste che permettono l'aderenza a tessuti o
a peli in genere.
IMPIEGO
TERAPEUTICO Pianta ben nota fin
dall'antichità, descritta da Dioscoride e da Plinio il Vecchio con
indicazioni simili a quelle in uso durante il
Medioevo. Queste usanze popolari si sono tramandate
fino al nostro secolo. Della bardana si utilizzano le foglie e le radici come
antinfiammatorio e anticongestizio, sia per guarire le vecchie ulcerazioni, sia
contro i morsi di animali velenosi, compresi i serpenti, e poi contro le
dermatosi e le foruncolosi compresa l'acne giovanile. Somministrata per bocca,
esercita le sue proprietà diuretiche e depurative contro l'anasarca, la
gotta, i foruncoli, l'acne, le piaghe purulente, le diverse eruzioni cutanee, i
reumatismi le coliche epatiche, la bronchite cronica. Inoltre si utilizza, in
miscela con la sena o la frangola, come purgativo e
depurativo. Facilita le eruzioni cutanee nella
scarlattina, rosolia e vaiolo. Cura le piaghe
recidivanti e suppurative, le ulcere degli arti inferiori, le bruciature, le
infiammazioni della bocca e della gola. Risulta
efficace nello scorbuto, nell'idropisia e nella
dissenteria. Altri autori sottolineano l'efficacia
terapeutica della bardana sia nelle coliche biliari sia nel diabete
mellito. Per uso esterno la polpa fresca di bardana
o il suo decotto concentrato si applicano efficacemente su foruncoli ed eczemi
squamosi, nell'acne giovanile, nella seborrea della faccia, nelle escoriazioni
superficiali, nelle ulcere varicose, nei tumori cutanei
aperti. Le lozioni frequenti di decotto di bardana
tonificano il cuoio capelluto e rinforzano i capelli eliminando la forfora. I
cataplasmi di foglie di bardana riducono o eliminano i gonfiori articolari
dell'artrite acuta e le tumefazioni
emorroidali. Autori francesi recenti segnalano
l'impiego delle foglie di bardana sui morsi della vipera e nelle punture di
insetti come api, vespe, calabroni; la bardana calma rapidamente il dolore,
allevia il prurito e modera il gonfiore. Le parti
giovani della pianta di bardana sono utili ai diabetici per l'azione
ipoglicemizzante, sperimentalmente dimostrata. La
medicina omeopatica fa uso di bardana in tintura nelle gastralgie, nell'ittero,
nella dissenteria, nel colera, nelle malattie veneree, nelle ulcere in generale
e nelle malattie della
pelle.
PREPARAZIONI -
Uso interno: si utilizzano le radici e la pianta intera. Le radici si usano
secche, la pianta e le foglie fresche. Si preparano l'infuso, il decotto, la
tintura vinosa e lo sciroppo. L'infuso si fa con 40
g di radici per litro d'acqua. Se ne beve una tazza al giorno, al mattino, a
digiuno. Si prepara l'infuso o il decotto con la pianta fresca, utilizzando
40-50 g di pianta finemente tagliuzzata per litro d'acqua. Si prendono 2-3 tazze
di questo decotto durante il giorno. La tintura
vinosa si prepara con 40 g di radice secca finemente sminuzzata per litro di
vino bianco. Si lascia a macerare per una settimana. Si beve a
bicchierini. Lo sciroppo si prepara con una parte
di radice fresca, otto parti di acqua e otto di zucchero. Si somministra alla
dose di 4-5 cucchiai al giorno, tal quale o in tisane
calde.
- Uso esterno: si utilizzano le
radici e le foglie fresche. Si prepara il decotto di radici secche con 100 g di
bardana per litro d'acqua. Con questo decotto si fanno lavaggi, si preparano
compresse per impacchi che si lasciano un'ora sulla cute interessata da acne,
foruncolosi, eczema, varici. Il decotto è utile anche per fare sciacqui o
gargarismi nelle infiammazioni della bocca e della
gola. Per uso esterno si può preparare una
lozione utilizzando 100 g di radice di bardana, 50 g di radice d'ortica e un
quarto di rhum. Si lascia a macero per quattro giorni. Si utilizza per frizioni.
Sempre per frizioni si può utilizzare anche il succo fresco, nel caso di
capelli grassi e pieni di forfora.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE Si raccoglie la radice alla primavera
del secondo anno di vegetazione della pianta, prima della fioritura. Si deve
utilizzare un attrezzo orticolo perché la radice è assai profonda.
Per ottenere la radice secca è importante, dopo averla ripulita dal
terriccio, ridurla in piccoli cilindri di 1-2 cm e farla essiccare,
possibilmente all'ombra, almeno dal secondo giorno. L'essiccamento deve essere
completo per evitare l'alterazione fermentativa durante lo
stoccaggio. Per l'utilizzo allo stato fresco si
può prelevare la radice in ogni stagione, ma si devono scartare le radici
vecchie di due anni, dure e legnose. Le foglie si
utilizzano solo allo stato fresco e vanno raccolte da pianta non a fiore; sono
più ricercate le foglie della rosetta basale di pianta di un
anno. La coltura della bardana non pone particolari
problemi ma risulta inutile, essendo le piante spontanee molto comuni e
sufficienti alla richiesta del mercato erboristico.
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