Erboristeria Agrimonia Agrimonia eupatoria L..

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MEDICINA - ERBORISTERIA - AGRIMONIA (Agrimonia eupatoria L.)

 

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Rosacea dell'emisfero boreale, diffusa nei prati lungo i fossi e le strade di tutta Italia, dal piano alla regione montana.

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GENERALITÀ

Pianta erbacea perenne, alta fino a 50 cm, a rizoma verticale, poco o affatto ramificato, che porta un unico fusto semplice, eretto. Alla base le foglie sono riunite a rosetta; sono invece rare e di dimensioni minori lungo il fusto. Sono foglie composte, pennatosette, a margine seghettato. Il fusto o caule termina in una infiorescenza a grappolo, composta di numerosi piccoli fiori di color giallo, appena profumati. Il frutto e composto da due acheni che restano chiusi nel ricettacolo. Per scopo terapeutico si utilizza tutta la pianta esclusa la radice. o più semplicemente le sommità fiorite.

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IMPIEGO TERAPEUTICO

Reperti fossili testimoniano che già i popoli preistorici raccoglievano i frutti di questa pianta. Greci e Romani ne conoscevano le proprietà antidissenteriche, antiepatalgiche, detersive e cicatrizzanti. Dioscoride e Plinio descrivono ampiamente le virtù dell'agrimonia. Nel Medioevo la pianta fu usata come febbrifuga e tonificante, nonché contro le amnesie e le turbe della visione. Dal sec. XVI in poi la si impiegò nelle coliche epatiche, l'ittero, le ostruzioni del-fegato e delle vie biliari, le allergie cutanee e sulle piaghe e le ulcerazioni. Inoltre se ne descrissero le proprietà diuretiche ed emmenagoghe. Oggi si riconoscono all'agrimonia proprietà astringenti, diuretiche, emmenagoghe, antielmintiche, vulnerarie, epatoprotettrici. Esternamente le proprietà astringenti dell'agrimonia servono per curare le faringiti, l'angina e in genere i mal di gola (con gargarismi); le lozioni di agrimonia curano le ulcere varicose, le piaghe cutanee e gli eritemi. L'agrimonia contiene olii essenziali, tannini, fitosteroli e principi amari. È ancor oggi pianta molto utilizzata in medicina popolare non solo nel nostro Paese, ma anche in altri Paesi europei a più vaste tradizioni in questo campo. Le preparazioni di agrimonia per uso interno, oltre ad essere sicuramente efficaci soprattutto per la terapia del fegato, sono anche molto gradevoli al palato. Esternamente poi le sue proprietà decongestionanti e antiinfiammatorie ne fanno un presidio terapeutico importante soprattutto per le affezioni della bocca e della gola. È inoltre utile nelle dermatiti, foruncolosi, orticarie e soprattutto nelle forme cutanee allergiche.

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PREPARAZIONI

- Uso interno: si utilizzano l'infuso, la tintura alcoolica e la tintura vinosa.

L'infuso si prepara con 10-30 g di foglie o di sommità fiorite per litro di acqua calda. Si lascia macerare per 5-10 minuti. Si beve a tazze da tè due volte al giorno. La tintura si prepara utilizzando 100-150 g di agrimonia in 300 cc di alcool e 700 cc di acqua. Si lascia a macero per una settimana. Se ne prendono uno o due bicchierini al giorno. La tintura vinosa si prepara con 150 g di agrimonia per litro di vino rosso. Si fa bollire per 10 minuti, si lascia raffreddare lentamente, si filtra o si decanta. Si beve a bicchierini, non più di due al giorno.

- Uso esterno: si utilizzano il decotto e lo sciroppo.

Il decotto si prepara con 100 g di sommità fiorite finemente triturate in un litro di acqua. Si lascia bollire per un'ora. A temperatura ambiente si filtra. Si utilizza il decotto per fare sciacqui o gargarismi o per preparare compresse da porre per due ore sulle parti infiammate o sulle piaghe. È utile questa preparazione per curare con impiastri contusioni e distorsioni. Lo sciroppo misto di agrimonia, tiglio e salvia si prepara facendo un decotto con 100 g di agrimonia, 50 g di fiori di tiglio e altri 50 di foglie di salvia. Si lascia bollire per mezz'ora quindi si filtra a temperatura ambiente. A soluzione limpida, si aggiungono 100 g di miele. Si usa questo sciroppo per fare gargarismi o sciacqui boccali.

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RACCOLTA E CONSERVAZIONE

Le foglie e le sommità fiorite di agrimonia si raccolgono al momento della fioritura, che va da maggio ad agosto, staccando le foglie basali e recidendo con forbici le sommità fiorite ; bisogna infatti non distruggere l'apparato radicale perenne della pianta che in conseguenza di questa potatura si rinforza, soprattutto se si lascia qualche foglia. Le parti della pianta vanno raccolte in giornate asciutte, quando la rugiada è scomparsa. Si pongono a essiccare in sottile strato su un graticciato, all'ombra, in locale ben aerato. La pianta secca e le foglie si conservano in sacchetti di tela o di carta. L'agrimonia foglie o sommità fiorite va rinnovata ogni anno. La coltivazione dell'agrimonia è assai semplice se si parte da rizoma raccolto in autunno: è meglio asportarlo con un po' di terriccio. Si pongono a dimora le piante ogni 15-20 cm, in terreno sciolto, di mezz'ombra o anche di pieno sole. Sono necessarie irrigazioni periodiche nel periodo estivo (una volta alla settimana). Da seme la coltivazione riesce bene, ma occorre almeno un periodo di due anni prima di poter avere piante da raccogliere: spesso nel primo anno la pianta non dà fiore.

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