Erboristeria Acetosa e Acetosella Rumex acetosa L. e Rumex acetosella L..

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MEDICINA - ERBORISTERIA - ACETOSA E ACETOSELLA (Rumex acetosa L. e Rumex acetosella L.)

Le piante di acetosa e acetosella, o grande acetosa e piccola acetosa, vengono descritte insieme per le caratteristiche terapeutiche simili.

Queste piante sono a tutti note per il sapore acido delle foglie, da cui derivano i loro nomi volgari e scientifici.

GENERALITÀ

Sono piante erbacee che arrivano all'altezza di un metro e più con le loro infiorescenze infruttescenze: normalmente il Rumex acetosella è di dimensioni più ridotte.

Sono specie a distribuzione cosmopolita o subcosmopolita, comuni in luoghi incolti o nei prati; se ne conoscono molte varietà, non distinguibili dal punto di vista fitoterapico.

Si tratta di piante normalmente perenni, a radice ingrossata, da cui a primavera si sviluppano le foglie basali e il fusto eretto, ramificato fin dalla base, che porta i fiori e i frutti.

Le foglie basali sono allungate, grandi, normalmente munite di picciolo;

le foglie del fusto sono sessili e amplessicauli, di forma acutamente astata.

I fiori, maschili e femminili, sono disposti in una infiorescenza composta, di forma slanciata e di colore rossiccio.

Il frutto o achenio presenta due valve di forma ovale o a cuore;

a maturità è di color rosso ruggine.

Tali specie sono spesso coltivate in varietà a foglie larghe e si consumano come vegetali lessati.

Appartengono alla famiglia delle Polygonaceae.

IMPIEGO TERAPEUTICO

L'acetosa e l'acetosella erano note già nell'antichità:

sono riportate infatti nei testi di Dioscoride e di Plinio.

In seguito, nel Medioevo, il loro uso si allargò, sia come piante alimentari sia come piante medicinali.

Più recentemente sono state scoperte le proprietà rinfrescanti, diuretiche, lassative, aperitivi, antiscorbutiche e depurative delle foglie, poco indicate però per gli artritici e i gottosi;

sono state palesate inoltre le proprietà tonico-astringenti dei frutti e delle radici.

Le foglie in decotto sono impiegate contro l'insufficienza urinaria, nelle affezioni biliari, scorbutiche o infiammatorie dell'apparato gastroenterico.

L'acetosa e l'acetosella curano inoltre le emorroidi, le stomatiti e diverse malattie della pelle.

L'uso prolungato di queste piante si dimostra utile nell'ittero, nella costipazione cronica, e nelle affezioni nutrizionali dei bambini.

Esternamente si riconoscono all'acetosa e all'acetosella proprietà antiinfiammatorie e curative dei foruncoli, della scrofola, dei dartri crostosi, delle ulcere putride e cancrenose.

Le radici e i frutti sono astringenti e fortificanti, efficaci contro le coliche, le diarree, la dissenteria e lo scorbuto.

La controindicazione di queste piante per gli artritici e i gottosi, come pure per i sofferenti di calcolosi renale, è in stretta relazione con il loro contenuto elevato di ossalati liberi o combinati in forma di biossalati o quadriossalati di sodio e potassio.

PREPARAZIONI

- Uso interno:

si prepara il decotto di foglie o di sommità a frutto nella maniera seguente:

20 g per litro d'acqua di foglie o sommità vengono fatti bollire per 15 minuti, poi si lascia raffreddare e si filtra.

Se ne prendono due tazze da tè al giorno al mattino e alla sera.

Per eliminare il massimo contenuto di ossalati si getta l'acqua di prima bollitura (2 minuti), quindi si aggiunge altra acqua (1 litro) e si procede come descritto.

Si prepara il decotto di radici utilizzando 5 g di radice secca per tazza.

La radice deve essere finemente tagliuzzata; vi si versa sopra l'acqua bollente e si lascia riposare per 5 minuti.

Si filtra e si beve.

- Uso esterno:

si usa il decotto di pianta intera o di sommità con foglie e frutti alla dose di 50 g per litro d'acqua.

Con tale decotto si possono fare gargarismi o impacchi imbevendone una garza.

Si pone l'impacco sulla parte infiammata per una notte.

I gargarismi o sciacqui boccali per le irritazioni alle gengive o le infiammazioni delle vie aeree superiori devono essere ripetuti tre o quattro volte al giorno.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE

Le parti aeree della pianta devono essere raccolte in primavera, quando inizia la fruttificazione.

Si recide la pianta con un coltello a 5 cm dal suolo, lasciando le foglie della rosetta basale.

Le sommità si riuniscono in mazzetti di 5-10 piante ciascuno e si fanno essiccare all'ombra in luogo ben aerato.

La pianta secca può esser conservata intera o sminuzzata in piccoli pezzi:

prima dell'uso è comunque necessario ridurla in minuti frammenti per la preparazione del decotto.

La radice è meglio raccoglierla a inizio primavera, quando la pianta non ha ancora incominciato la formazione dell'infiorescenza, ma si trova allo stadio vegetativo di rosetta basale.

Si ripulisce dal terriccio, meglio senza lavarla, poi si riduce in tondelli di 2-3 cm e si secca all'ombra in locale ben aerato.

La radice secca si conserva in sacchetti di tela. Deve essere rinnovata ogni 2 anni.

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