ALIMENTAZIONE GENERALE - LA CONSERVAZIONE DEI CIBI

INTRODUZIONE

Fin dai tempi più antichi della storia, l'uomo ha dovuto affrontare periodi di carestie e scarsità di generi alimentari, alternati ad altri periodi in cui la disponibilità di cibo era sufficiente o addirittura in eccesso rispetto al necessario.
Sicuramente molto presto egli si rese conto che sarebbe stato molto conveniente poter conservare il cibo prodotto e raccolto nei periodi di abbondanza, in modo da riservarlo per i momenti più difficili, e cioè durante le carestie, le siccità, in caso di distruzione dei raccolti o di guerre d'assedio. In effetti, molti dei metodi ancora oggi usati per conservare i cibi, ad esempio l'affumicazione e la conservazione sotto sale, sotto aceto o sott'olio, risalgono a tempi storicamente lontani.
Ma prima di vedere i diversi sistemi di conservazione, bisogna chiedersi perché sia necessario trattare il cibo per conservarlo. Uno dei principali motivi è che tali trattamenti uccidono i microrganismi presenti nel cibo stesso, o comunque ne impediscono la crescita; inoltre, i metodi di conservazione bloccano l'attività degli enzimi presenti nel cibo, impedendone così quella che potremmo chiamare una «autodigestione» o autolisi. Bisogna tuttavia tener presente che i microrganismi e gli enzimi non sono gli unici agenti in grado di deteriorare le derrate alimentari; infatti queste sono soggette ad alterazione anche da parte del calore, della luce, dell'ossigeno atmosferico e dell'umidità.
I metodi di conservazione si possono classificare come segue:

METODI FISICI

- Metodi che utilizzano alte temperature:
- appertizzazione (riscaldamento dopo che l'alimento è stato chiuso ermeticamente nel suo contenitore);
- pasteurizzazione (riscaldamento effettuato prima dell'inscatolamento).
- Metodi che utilizzano basse temperature:
- refrigerazione (conservazione in frigorifero a temperature che vanno da 5 a 15ºC. Consente il mantenimento delle caratteristiche dei cibi per qualche giorno);
- congelamento (conservazione in freezer o in congelatore a temperature che vanno da 0 a -30ºC. Si tratta degli alimenti surgelati, che possono essere consumati anche a distanza di mesi dal confezionamento).
- Filtrazione sterilizzante (metodo usato soprattutto per le bevande; esse vengono filtrate attraverso membrane i cui pori trattengono i microrganismi).
- Liofilizzazione (disidratazione a freddo sotto vuoto spinto; in questo modo è possibile conservare prodotti molto deperibili senza che essi subiscano alterazioni).
- Essiccamento (disidratazione a caldo; usato per latte, ortaggi e frutta).
- Irradiazione (a dosi molto basse, l'irradiazione con particelle a e b o con raggi x e g impedisce la crescita di alcuni batteri pericolosi).

METODI CHIMICO-FISICI

Sono fra i più antichi sistemi di conservazione dei cibi.
- Affumicamento (usato per carni e formaggi; oggigiorno è usato più per aromatizzare che non per conservare il cibo).
- Conservazione sotto sale (per esempio usata per pesci, olive, ecc.).
- Conservazione sotto aceto (impedisce la crescita batterica a causa dell'acidità; usata per ortaggi di ogni tipo e funghi).
- Conservazione sott'olio (impedisce il contatto dei cibi con l'aria; usata per ortaggi di ogni tipo e funghi).
- Anche lo zucchero, ad una concentrazione del 70%, è usato per conservare la frutta in quanto arresta la crescita dei microbi (marmellate, confetture, ecc.).

METODI CHIMICI

Si avvalgono dell'aggiunta di sostanze chimiche dette appunto «conservanti». Si tratta prevalentemente di:
- antifermentativi (anidride solforosa, acido benzoico, acido acetico, nitriti e nitrati);
- antiossidanti (acido ascorbico, lecitine, tocoferoli).
Un discorso a parte meritano gli additivi alimentari, che non hanno una funzione conservante, ma sono largamente usati nell'industria per migliorare le cosiddette proprietà organolettiche dei cibi (cioè il loro aspetto, colore, sapore, odore e consistenza). Tra questi ricordiamo i coloranti che possono essere naturali (ad esempio lo zafferano e la clorofilla) o artificiali (eritrocina, eosina, blu anilina, verde malachite, ecc). I nitriti ed i nitrati inibiscono la crescita di alcuni batteri (sono cioè degli antifermentativi) e sono usati anche per conservare il colore originale delle carni (si trovano quindi nei salumi e nella carne in scatola). Il glutammato di sodio viene usato per insaporire carni e verdure e nei dadi per brodo.
Gli addensanti (pectina, agar-agar) servono ad aumentare la consistenza di marmellate, confetture, gelatine e salse.
Gli emulsionanti sono aggiunti ai grassi per disperderli meglio; essi divengono così anche più facilmente digeribili.
Un'errata conservazione dei cibi, o l'uso indiscriminato di additivi può avere conseguenze anche molto gravi.
Faremo un solo esempio fra i molti possibili: il botulismo è una malattia spesso mortale caratterizzata da vomito, paralisi e difficoltà respiratoria, causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Questo microrganismo può svilupparsi in cibi inscatolati o comunque conservati in modo inadeguato (per esempio in conserve o sottaceti preparati in casa, senza l'attrezzatura necessaria ed in condizioni igieniche insufficienti).
L'uso dei conservanti e degli additivi è quindi severamente regolato da leggi nazionali ed internazionali (ad esempio le normative CEE).

PICCOLO LESSICO

ACIDI GRASSI

Si tratta di molecole organiche costituite da una catena più o meno lunga di atomi di carbonio che porta ad un'estremità una funzione acida. La catena di atomi di carbonio è idrofoba e liposolubile, mentre la funzione acida è idrofila.

ALIMENTI PLASTICI

Alimenti utili per la sintesi di nuova materia vivente. Questi alimenti possono anche rappresentare una fonte di energia, ma in condizioni normali vengono «risparmiati» ed usati per le sintesi. Tipico esempio, le proteine.

AMINOACIDI

Molecole organiche a basso peso molecolare (cioè di piccole dimensioni) che rappresentano i «mattoni» (subunità) usati per la «costruzione» (sintesi) delle proteine.

AMINOACIDI ESSENZIALI

Sono quelli che l'organismo non è in grado di fabbricarsi da solo, e deve perciò assumere con gli alimenti. Per l'uomo essi sono: trìeonina, valina, leucina; isoleucina, metionina, fenilalanina, cisteina, cistina, tirosina, istidina, triptofano, lisina e arginina.

ANABOLISMO

L'insieme delle reazioni metaboliche mediante le quali l'organismo sintetizza i materiali necessari 1) alla propria «costruzione» e 2) al proprio funzionamento.
Arteriosclerosi
Malattia particolarmente grave e diffusa che colpisce le arterie rendendole meno elastiche ed ostruendole. Provoca una diminuzione del flusso di sangue nella regione servita dal vaso sanguigno interessato. È associata ad una concentrazione troppo elevata di grassi nel sangue.

BERI-BERI

Malattia carenziale causata da insufficienza di vitamina B1; si possono avere due tipi di beri-beri: la forma polineuritica (senso di stanchezza e dolore agli arti, con paralisi) e la forma edematosa (disturbi del sistema cardiocircolatorio).

BILE

È un liquido giallo-verde prodotto dal fegato. Ha la funzione di emulsionare i grassi in modo da renderli più facilmente digeribili dagli enzimi pancreatici. I fattori emulsionanti sono i cosiddetti acidi biliari.

CARBOIDRATI

Sono gli alimenti energetici per eccellenza, insieme ai grassi. Comprendono i polisaccaridi, i disaccaridi ed i monosaccaridi. Si trovano prevalentemente nei cereali, nei legumi, nella frutta e nei dolci.

CATABOLISMO

L'insieme delle reazioni metaboliche mediante le quali l'organismo degrada gli alimenti per ricavarne energia, e per rinnovare i propri costituenti.

COLESTEROLO

È il principale sterolo presente nell'organismo degli animali. È un importantissimo costituente delle membrane cellulari del sistema nervoso. Nell'aterosclerosi esso è presente in eccesso e si deposita sulla parete delle arterie.

DENUTRIZIONE

Si verifica quando un organismo non è nutrito a sufficienza (vedi anche malnutrizione).

DERMATITE SEBORROICA

Malattia carenziale dovuta ad insufficienza di vitamina B6 o piridossina. È caratterizzata da gravi alterazioni cutanee.

DIETOTERAPIA

La cura di uno stato morboso per mezzo di una dieta appropriata. Ad esempio, la dietoterapia è particolarmente efficace nel contenere il diabete e nel ridurre la concentrazione di colesterolo nel sangue.

DISACCARIDI

Carboidrati formati dall'unione di due molecole di monosaccaridi. I due componenti possono essere uguali o diversi. I più importanti nell'alimentazione umana sono il saccarosio, il lattosio ed il maltosio.

DOTTO TORACICO

È il più grande vaso linfatico, che immette linfa nella circolazione sanguigna.

ENERGIA

La capacità di un sistema di compiere un lavoro.

ENZIMI

Molecole proteiche complesse che hanno la funzione di accelerare e rendere possibili le reazioni chimiche del metabolismo.

FABBISOGNO ENERGETICO

L'ammontare di energia necessario ogni giorno ad un individuo che esercita una determinata attività. È espresso in Cal o in Joules.

FATTORI EMULSIONANTI

Sono gli acidi biliari, molecole organiche simili al colesterolo capaci di suddividere i grassi ingeriti col cibo in minuscole particelle (micelle) rendendoli così meglio attaccabili dagli enzimi. Si trovano nella bile.

GLICOGENO

Polisaccaride «di riserva» tipico degli animali. E sintetizzato dal fegato.

GLUCIDI

Vedi Carboidrati.

GRASSI

Detti anche lipidi. È un gruppo di sostanze con valore altamente energetico, che tuttavia hanno anche altre importanti funzioni: alcuni di essi sono vitamine, oppure costituenti di membrane, ecc.).

LEGAME CHIMICO

È il legame che unisce due atomi in una stessa molecola. Può essere di diversi tipi e di diversa forza.

LIPIDI

Vedi Grassi.

MALATTIE CARENZIALI

Malattie che insorgono per la carenza di un particolare principio nutritivo o di una vitamina. Possono verificarsi in caso di un insufficiente apporto, ma anche per assorbimento inefficace o aumentato fabbisogno.

MALNUTRIZIONE

Condizione patologica dovuta ad un'errata alimentazione. Può trattarsi di una iponutrizione (denutrizione) ma anche di una ipernutrizione, cioè di un'alimentazione quantitativamente esagerata. Infine, si parla di malnutrizione anche nel caso di una dieta quantitativamente corretta ma qualitativamente sbilanciata (ad esempio carente di alcuni principi essenziali).

MONOSACCARIDI

Sono carboidrati formati da una singola unità zuccherina (per esempio glucosio). Possono esistere come tali oppure unirsi a due a due (dando luogo ai disaccaridi) o in lunghe catene più o meno ramificate (polisaccaridi).

OLIGOELEMENTI

Elementi necessari all'organismo ma solo in piccole dosi; essi sono: ferro, zinco, iodio, rame, cobalto, manganese e molibdeno.

PELLAGRA

Malattia carenziale dovuta ad insufficienza di vitamina PP. Molto diffusa in Italia nel secolo scorso (100.000 casi denunciati nel 1881). Oggi è praticamente scomparsa nel nostro
Paese, anche se si può ancora trovare in altre regioni del mondo. La pellagra è caratterizzata da disturbi gravi dell'apparato digerente, della cute e del sistema nervoso.

PERSPIRAZIONE INSENSIBILE

È il fenomeno per il quale la pelle perde continuamente liquidi anche se in modo impercettibile (insensibile).

POLIPEPTIDI

Catene di aminoacidi a peso molecolare ancora «basso» per essere definiti proteine.

POLISACCARIDI

Carboidrati costituiti da lunghe catene di monosaccaridi, ramificate o no. Sono tipici composti con funzione di «riserva energetica». Nelle piante troviamo l'amido e la cellulosa (che ha invece una funzione plastica), negli animali il glicogeno.

PROSTAGLANDINE

Sostanze chimiche molto importanti che stimolano la contrazione di alcuni muscoli lisci. Hanno inoltre un ruolo fondamentale nei processi infiammatori.

PROTEINE

Alimenti «nobili» e plastici per eccellenza, le proteine sono catene lineari (cioè non ramificate) di aminoacidi. Possono avere funzione enzimatica o costitutiva (ad esempio la cheratina della pelle o il collagene e l'elastina dei tessuti connettivi).

PROTIDI

Vedi Proteine.

SCORBUTO

Malattia carenziale da insufficiente apporto di vitamina C. La malattia colpisce le ossa e i tessuti connettivi, predisponendo alle emorragie. I processi di cicatrizzazione delle ferite sono molto rallentati.

STEROLI

Composti organici appartenenti al gruppo degli steroidi (ad esempio il colesterolo).

STEROIDI

Composti organici che rivestono una grande importanza sia biologica che farmaceutica. Essi comprendono gli ormoni sessuali maschili e femminili, gli ormoni della corteccia surrenale, gli acidi biliari, il colesterolo, il gruppo delle vitamine D.

TRIGLICERIDI

Lipidi costituiti da tre acidi grassi uniti fra loro per mezzo di una molecola di glicerolo. Molto diffusi in natura.

VASI CHILIFERI

Sono le più fini diramazioni del sistema linfatico all'interno dei villi intestinali. Servono ad assorbire i grassi che verranno poi immessi nel circolo sanguigno tramite i vasi linfatici di dimensioni via via crescenti.
 

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