ALCUNI INDICATORI SOCIALI
Prendiamo in esame
una serie di indicatori che, pur eterogenei fra loro, esprimono tutti in qualche
misura le caratteristiche della realtà sociale e culturale dei diversi
Paesi e delle diverse regioni. Si tratta di quattro variabili: la prima riguarda
il settore sanitario, la seconda quello dell'educazione, la terza quello delle
comunicazioni e l'ultima la diffusione di beni durevoli tra la popolazione
(automobili).
Per il settore sanitario si è preso in considerazione
il numero di letti ospedalieri disponibili nelle varie nazioni per 1000
abitanti. L'analisi mette in evidenza come non si rilevino significative
regolarità territoriali interne ai vari Paesi. Vi sono alcune situazioni
che fanno eccezione: in Francia le regioni meridionali ed orientali presentano
valori tendenzialmente più bassi rispetto alle altre; nel Regno Unito le
regioni centro-meridionali hanno valori più bassi delle altre; in Italia
ci sono bassi valori nelle regioni meridionali (tranne Abruzzo e
Puglia).
Differenze significative appaiono invece rilevabili fra Paesi
diversi. I dati riguardanti la Spagna, il Portogallo e la Grecia, pari
rispettivamente a 4, 4 e 5 posti-letto ospedalieri per 1000 abitanti, permettono
di vedere come i Paesi dell'area mediterranea (tranne l'Italia) presentino
valori marcatamente più bassi di quelli registrati nelle altre nazioni
(Irlanda esclusa). Le differenze sono ancor più sensibili se il confronto
viene fatto con alcuni Stati dell'Europa centrale e centro-occidentale
(Germania, Lussemburgo e Belgio, ma non la Francia) e con i Paesi scandinavi (ma
non la Svezia), dove l'indicatore assume i valori più elevati.
Per
il settore educativo sono state considerate le percentuali degli iscritti alla
scuola secondaria e alla scuola di grado superiore (università e
istituzioni assimilate) sul totale della popolazione delle classi di età
interessate, vale a dire quelle per le quali è prevista la frequenza in
un corso regolare di studi. Questa analisi dei dati permette di osservare come
in ambito europeo si riscontri una situazione essenzialmente omogenea fra i
diversi Paesi, con lievi differenze verso il basso (Portogallo).
La terza
variabile analizzata si riferisce al settore delle comunicazioni ed è
costituita dal numero di apparecchi telefonici in servizio in rapporto al numero
di abitanti. Tale indicatore mette in rilievo una certa correlazione con i
livelli di reddito pro capite dei vari Paesi: i valori più elevati
dell'indice di densità telefonica appartengono infatti a nazioni a
reddito elevato (Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Francia, Svezia, Belgio),
mentre i Paesi a più basso reddito (Portogallo, Irlanda) presentano
valori meno elevati. L'Italia e il Regno Unito si trovano in posizione
intermedia analogamente a quanto si verifica per i livelli di reddito. Caso a
parte è rappresentato dalla Grecia, con un'incidenza telefonica
nettamente superiore, in rapporto al reddito.
Infine sono stati
rappresentati i dati relativi al numero di autovetture circolanti nei vari Paesi
per 100 abitanti. Anche in questo caso appare evidente come il possesso di
questo bene sia chiaramente legato al reddito. Le nazioni che presentano valori
inferiori alla media dell'Unione europea sono anche quelle che registrano i
valori più bassi del reddito pro capite (Portogallo, Irlanda, Spagna,
Grecia), mentre il più elevato valore dell'indicatore considerato si
riscontra nella Germania che, dopo il Lussemburgo, è il Paese con il
più alto reddito pro capite.