Attore e regista teatrale italiano. Diplomatosi nel 1953
all'Accademia di arte drammatica di Roma, nello stesso anno esordì come attore
in Tre quarti di luna di Luigi Squarzina, seguito dal Diario di Anna
Frank di Giorgio De Lullo. A partire dal 1963 compì le sue prime esperienze
registiche all’interno della Compagnia Gravina-Occhini-Pani-Ronconi-Volonté, per
la quale curò l’allestimento di due commedie goldoniane, La buona moglie
e La putta onorata. Diresse quindi I lunatici (1966) di Thomas
Middleton e William Rowley; Il candelaio (1968) di Giordano Bruno;
l'Orlando Furioso (1968) di Ludovico Ariosto, in cui venne affiancato da
Edoardo Sanguineti e di cui fu realizzata un'edizione televisiva nel 1975.
Quest'ultima opera fu caratterizzata dalla fusione tra la tradizione recitativa
classica e uno stile plastico ed essenziale, unito all'innovazione tecnica della
scenografia e della struttura teatrale in genere. L'utilizzo di macchine
sceniche innovative e spettacolari di impianto quasi barocco rappresentò,
infatti, uno degli elementi più caratteristici del teatro di Ronconi. Tra le sue
opere citiamo ancora: Orestea (1972) di Sofocle; Utopia (1975) di
Aristofane; Il pappagallo verde (1978) di Arthur Schnitzler;
Ignorabimus (1986) di Arno Holz; Tre sorelle (1989) di Anton
Cechov; Gli ultimi giorni dell’umanità (1990) di Karl Kraus;
Aminta (1994) di Torquato Tasso; Re Lear (1995) di William
Shakespeare; La vita è sogno (2000) di Pedro Calderón de la Barca; I
due gemelli veneziani (2001) di Carlo Goldoni; Quel che sapeva Maisie
(2002) di Henry James; la trilogia (2002) Prometeo incatenato di Eschilo,
Le Baccanti di Euripide, Le rane di Aristofane; Peccato che
fosse puttana (2003) di John Ford; Diario privato (2005) di Paul
Léautaud. Dagli anni Settanta Ronconi si cimentò anche nella regia di testi
lirici. Tra le opere più significative citiamo: Il barbiere di Siviglia
(1975), Il viaggio a Reims (1984), Guglielmo Tell (1988),
Ricciardo e Zoraide (1990), Armida (1993), Cenerentola
(1998), La donna del lago (2001), Moïse et Pharaon (2003, con cui
si inaugurò la stagione 2003-04 del Teatro alla Scala) di Rossini;
Nabucco (1977), Trovatore (1977) Macbeth (1980), La
Traviata (1982), Aida (1985) di Verdi; Norma (1978) di
Bellini; Tosca (1997) di Puccini; Carmen (1970) di Bizet; Don
Giovanni (1990 e 1999) di Mozart; Il ritorno di Ulisse in patria
(1998) e L’incoronazione di Poppea (2000) di Monteverdi; Ariadne auf
Naxos (2000) di Strauss; Giulio Cesare (2002) di Haendel; Europa
riconosciuta (2004) di Salieri, con cui si aprì la stagione 2004-05 del
Teatro alla Scala. Dal 1975 al 1977 fu direttore della Sezione Teatro alla
Biennale di Venezia e nel 1977 fondò e diresse il Laboratorio di progettazione
teatrale di Prato. Dal 1989 al 1994 fu direttore del Teatro Stabile di Torino,
dal 1994 al 1998 di quello di Roma e dal 1999 del Piccolo Teatro di Milano. Nel
2006 Ronconi fu tra gli ideatori del progetto teatrale "Domani", prodotto dalla
Fondazione del Teatro Stabile di Torino in occasione delle Olimpiadi di Torino
2006. L'evento abbraccia cinque produzioni, dirette dallo stesso Ronconi, che
affrontano cinque temi centrali della contemporaneità: storia, guerra,
biotecnologia, finanza e politica (n. Susa, Tunisia 1933).