Nuotatore russo. Avviato al nuoto all'età di 8 anni,
già a 14 si laureò campione russo juniores. Nel 1990 avvenne l'incontro
fondamentale con il tecnico Gennadi Touretski, che convertì l'allievo, allora
dorsista, allo stile libero. Impostosi sul palcoscenico internazionale nel 1991,
con l'oro nei 100 m sl agli Europei di Atene, dal 1992 al 1997 Popov fu il
dominatore incontrastato dei 100 e dei 50 m sl: trionfatore delle Olimpiadi di
Barcellona (1992), di Atlanta (1996), dei Mondiali di Roma (1994), degli Europei
di Sheffield (1993), di Vienna (1995) e di Siviglia (1997), abdicò allo scettro
dei 50 m sl ai Mondiali di Perth del 1998, dove comunque si impose sulla
distanza dei 100 m sl. Il 2000 fu un'annata a luci e ombre per il fuoriclasse
russo che, tornato sul gradino più alto del podio sia nei 100 sia nei 50 m sl
agli Europei di Helsinki e ottenuto il record mondiale sui 50 m sl (di cui è
tuttora detentore), ai Giochi di Sydney fu costretto a cedere il passo
all'avanzata della nuova generazione di campioni. In Australia Popov si dovette
accontentare dell'argento nei 100 m sl, distanza sulla quale perse il primato
mondiale a vantaggio dell'olandese Pieter Van den Hoogenband. Le annate
successive confermarono le difficoltà a rimanere al passo dei fenomeni più
giovani da parte del russo, che tuttavia nel 2003, in occasione dei Mondiali di
Barcellona, conobbe una seconda giovinezza, conquistando due splendide medaglie
d'oro individuali, nei 50 e nei 100 m sl, arricchite da un terzo oro nella
staffetta 4x100 m sl e da un argento nella staffetta 4x100 m mista, con annessi
primati europei. Alle Olimpiadi di Atene del 2004 Popov deluse, rimanendo per la
prima volta a secco di medaglie. In carriera il russo visse anche momenti
difficili, che seppe superare grazie alla sua determinazione e alla sua tenacia.
In particolare, nel 1996, subito dopo le Olimpiadi, un ferimento da arma da
taglio ne mise in serio pericolo la vita, oltre che la carriera natatoria.
Considerato tra i più grandi nuotatori di tutti i tempi, si distinse per la
bellezza del suo gesto tecnico, potente e leggiadro nello stesso tempo (n.
Sverdlovsk, od. Yekaterinburg 1971).
