Pseudonimo di Saloth Sar. Uomo politico cambogiano. Dopo
aver partecipato alla guerra franco-indocinese (1946-54), fu tra i fondatori del
Partito comunista cambogiano (PCK), di cui divenne segretario generale (1963-81)
e presidente del comitato militare (1971-81), mettendosi alla testa del
movimento dei Khmer rossi impegnati nella guerriglia contro il regime
filo-americano di Lon Nol (1970-75). Capo del Governo della Repubblica
democratica di Cambogia (1976-79), dopo la vittoria del FUNSK (Fronte unito
nazionale per la salvezza della Cambogia), appoggiato dal Vietnam, e la
proclamazione della Repubblica popolare di Cambogia (1979), fu costretto a
dimettersi dalla carica di primo ministro, in quanto principale responsabile
delle stragi operate dai Khmer rossi nel Paese dal 1975 al 1978, nel tentativo
di operare un ritorno forzato della popolazione nelle campagne. Entrato in
clandestinità, continuò a organizzare la guerriglia contro il Governo
filo-vietnamita di Heng Samrin. Con lo scioglimento del PCK (1981), volto a
favorire un accordo con le altre forze della resistenza, Pol Pot assunse un
ruolo di secondo piano fino a quando, nell'estate 1997, cominciarono a circolare
voci che lo davano per morto. Nel giugno dello stesso anno venne catturato e
processato dai suoi stessi guerriglieri, con l'accusa, fra l'altro, di "aver
distrutto la riconciliazione nazionale" (provincia di Kompong Thom 1925 -
Bangkok 1998).