PIETRANGELI, NICOLA

Tennista italiano. Dopo aver praticato calcio (giocava nei pulcini della Lazio), si avvicinò al tennis grazie al padre. Essendo nato in Tunisia, a 18 anni dovette scegliere tra la nazionalità italiana o francese: Nicola optò per quella italiana e nel 1951, ai Campionati nazionali juniores, ottenne il suo primo importante successo, cui fece seguito tre anni più tardi il titolo assoluto di doppio (in coppia con Giorgio Fachini). In carriera Pietrangeli avrebbe vinto complessivamente 24 Campionati assoluti (7 di singolare; 16 di doppio, 11 dei quali in coppia con Orlando Sirola; uno di doppio misto, in coppia con Lea Pericoli). A livello internazionale si mise in luce per le due belle vittorie sulla terra rossa del Roland Garros (1959, 1960), torneo in cui avrebbe raggiunto la finale anche nel 1961 e nel 1964, fallendo in entrambi i casi il tris. Grande incontrista e regolarista, dotato di un passante letale, si espresse al meglio sulla terra battuta, mentre sull'erba di Wimbledon raggiunse solo in un'occasione la semifinale. Nel suo palmares figurano anche due vittorie agli Internazionali d'Italia (1957, 1961) e a Montecarlo (1967, 1968). In Coppa Davis Pietrangeli fu la colonna portante dello squadrone azzurro che sfiorò la conquista dell'insalatiera d'argento nel 1960. Di questa manifestazione detiene inoltre il record assoluto di incontri disputati: 164, di cui 110 come singolarista. Abbandonata l'attività agonistica (1972), assunse l'incarico di capitano non giocatore della squadra italiana di Coppa Davis, che nel 1976 condusse alla conquista dell'insalatiera d'argento. L'anno seguente andò vicino a bissare il successo, ma l'Australia ebbe la meglio. Dopo quell'esperienza fu esonerato, ricoprendo negli anni Novanta il ruolo di ambasciatore del tennis italiano nel mondo e di presidente del Circolo canottieri Roma. Considerato la stella più luminosa del tennis italiano, fu inserito nella Hall of Fame di Newport in America e gli fu assegnato il prestigioso premio Chatrier (n. Tunisi 1933).