Scrittore, poeta e regista cinematografico
italiano. La sua infanzia e la sua prima giovinezza si svolsero principalmente
fra il Friuli e Bologna, dove frequentò l'università e fu allievo del grande
storico dell'arte Roberto Longhi. Esordì nel 1942 con la raccolta Poesie e
Casarsa in dialetto friulano. Nel 1955 pubblicò l'importante romanzo
Ragazzi di vita, seguito nel 1959 da Una vita violenta e nel 1962
da Il sogno di una cosa, la prima - in ordine di composizione - delle sue
opere narrative. Nel 1957 era frattanto apparsa la raccolta di versi Le
ceneri di Gramsci, seguita l'anno dopo da L'usignolo della chiesa
cattolica, raccolta di poesie del quindicennio precedente. Altri due volumi
uscirono nel 1961 (La religione del mio tempo) e nel 1964 (Poesia in
forma di rosa). La figura di Pasolini assunse in questo periodo un rilievo
pubblico che andava al di là dell'ambito letterario. Lo scrittore fu infatti
vittima di un compiaciuto scandalismo reazionario che ebbe anche conseguenze
giudiziarie, ma contro il quale si schierò la difesa della migliore cultura
italiana. L'attività artistica di Pasolini si allargò, a cominciare da questo
stesso periodo, anche al cinema. Ne derivarono opere contenutisticamente
significative e di alta qualità espressiva: Accattone (1961), Mamma
Roma (1962), Il Vangelo secondo Matteo (1964), Uccellacci e
uccellini (1966). Il cinema divenne anzi l'interesse predominante di
Pasolini, che in seguito trovò la sua espressione nella reinterpretazione di
grandi classici narrativi: Decameron (1971), I racconti di
Canterbury (1971), Il fiore delle mille e una notte (1974). Nel 1972
apparve la sua ultima raccolta di versi Trasumanar e organizzar e nel
1973 un dramma sul problema del potere, Calderon. La polemicissima sua
collaborazione al "Corriere della Sera" imperniata su provocatori attacchi al
"Palazzo" è in buona parte reperibile negli Scritti corsari, apparsi nel
1975, lo stesso anno della tragica morte di Pasolini. Contemporaneamente uscì
sugli schermi il discusso film Salò o le 120 giornate di Sodoma. Gli
elementi caratterizzanti l'opera letteraria di Pasolini sono due: lo
sperimentalismo linguistico e l'analisi del mondo popolare, considerato
principalmente nella componente del sottoproletariato urbano romano. Il primo si
svolge sotto il segno di una tensione naturalistica ed espressionistica, vista
come soluzione del rapporto poesia-realtà, cioè dell'impegno civile della poesia
rispetto a una realtà storica e sociale che da essa permane distinta. Il secondo
si svolge sotto il segno di una tensione individualistica e vitalistica, vista
come soluzione del rapporto esistenza-realtà, cioè della situazione dell'artista
in una realtà storica e sociale che permane con esso contraddittoria (Bologna
1922 - Ostia, Roma 1975).