MIRÓ, JOAN

Pittore e scultore spagnolo. Nel 1910 si stabilì per un lungo periodo in campagna, nella proprietà familiare di Montroig, il cui ambiente avrebbe suggestionato buona parte della sua opera. Dal 1912 si dedicò esclusivamente all'arte e frequentò la Scuola di belle arti di Francesc Galí a Barcellona. Entrato in contatto con il mercante d'arte Josep Dalmau, che gli fece conoscere Maurice Raynal e Francis Picabia, nel 1918 aderì al gruppo "Courbet" e tenne la sua prima personale a Barcellona, nella quale espose le sue prime nature morte e un autoritratto di influenza fauvista. Nel 1919 abbandonò la Spagna per Parigi, dove conobbe Pablo Picasso e subì l'influsso del circolo Dada di Tristan Tzara (Nudo allo specchio, 1919; Vigne e oliveti, 1919). In seguito all'incontro con André Masson, André Bréton e Paul Eluard, aderì al Surrealismo (Terra arata, 1923-24; Il carnevale di Arlecchino, 1924; Nudo, 1926): nel 1924 fu uno dei firmatari del Manifesto surrealista e, nel 1925, partecipò alla prima esposizione del movimento. Le opere di questo periodo si caratterizzano per un'astrazione lirica raggiunta attraverso segni grafici elementari. Nel 1926 collaborò con Max Ernst agli scenari di Romeo e Giulietta, portato in scena da Diaghilev. Nel 1928, di ritorno da un soggiorno olandese, dipinse la serie degli Interni e molti collages con combinazioni materiche estremamente audaci. Del 1929 è una serie di ritratti, reinterpretati da quadri di grandi maestri del passato. L'anno successivo allestì la prima personale a New York ed eseguì alcune litografie per L'albero dei viaggiatori di Tzara. Dal 1934 al 1937 Miró sperimentò nuovi supporti per la propria pittura (carta vetro, carta catramata). Nel 1936, a causa della guerra civile spagnola, si stabilì a Parigi e cominciò a praticare l'acquaforte e la punta secca. Con l'occupazione tedesca di Parigi si trasferì prima a Varengeville-sur-Mer, in Normandia (1939), poi a Palma di Maiorca (1940), dove realizzò la serie delle costellazioni e le litografie della serie Barcellona. A partire dal 1944 si dedicò alla ceramica, assistito da Josep Llorens Artigas, e dal 1946 creò le prime sculture in bronzo. Nel 1947 effettuò la grande decorazione murale per l'Hotel Terrace Palace di Cincinnati e nel 1958 quella del monumentale muro di ceramica per il Palazzo dell'UNESCO a Parigi. Nell'ultimo periodo realizzò opere sempre più astratte, caratterizzate dall'estrema vivacità del colore (usò in particolare colori di forte impatto - rosso, blu, giallo e nero) e dalla scomposizione delle forme. Animate da una gioiosa libertà formale, esse segnarono il trionfo fantastico del colore puro. Nel 1964 fu inaugurata la Fondation Maeght a Saint-Paul-de-Vence e nel 1972 la Fondation Joan Miró di Barcellona (Montroig, Barcellona 1893 - Palma di Maiorca 1983).

 

 

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